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CARMELINA ROTUNDO
Insegnante , artista e mamma mia
raccontata da Sara Di Badia.

Facesti come quei che va di notte
e reca seco il lume e sé non giova “

( Dante, Purg, XXII)

Accadde la notte del 24 Novembre 1953 ad Orbetello.
Questa città è passata alla storia per un volo nel cielo,
ma anche quella notte, secondo la favola che si raccon-
ta ai bambini, dopo un volo nuziale, scendeva dal cielo
un angelo e chiedeva:
Dove è nata Carmelina?
Come l'araba fenice

che vi sia ognun lo dice
dove sia nessun lo sa!

Ripeteva così i versi di un poeta, per alludere a quelli di cui si
sarebbe piaciuta un giorno la bimba Carmelina piovuta dal cielo.
dove? appunto ad Orbetello.
Così comincia il mio racconto.




        Carmelina Rotundo
insegnante
Via Battista Naldini 3
50143 Firenze
Dalla mia finestra
il cielo oggi celeste chiaro
bianche le nuvole
e lontano il canto dei grilli e
di uccelli.



Giorno della Candelora
Badia a Settimo
2 Febbraio 1989.

Un arco costruito con pietre rosse.
Un vaso semidistrutto di terra cotta tutto ornato.
La luce.
Il buio . Le colonne seminterrate.
La voce di don Fu r n o.
Questo sole,il giorno della Candelora!


ALLA BADIA di giorno.
Toccarla di giorno con lo sguardo,
rimirarla, rimirarla ancora.
Penetrare le sue navate alte per giungere
in ginocchio all'altare intarsiato
ed alzare lo sguardo per godere
di un volo di angeli, nei bianchi e negli azzurri robbiani.

Toccarla di giorno con lo sguardo
rimirarla, rimirarla ancora.
  1. Penetrare le sue navate altissime
    per giungere nella sua sacrestia
    ed ammirare in ginocchio la nascita e la deposizione
    di Gesù sulle stupende tavole di scuola del Ghirlandaio.
    Toccarla di giorno con lo sguardo
    rimirarla, rimirarla ancora:
    ascoltare le sue campane altissime
    e pregare in ginocchio, pregare
    innalzando a Dio un inno di lode.




    ALLA BADIA di notte:
    Quando per la prima volta vidi l'Abbadia di Settimo
    di notte ne rimasi innamorata,
    nel buio le luci elettriche dal basso
    accondiscendevano ai voleri di te, unica prima
    stella del palcoscenico.


    Non ti conoscevo ancora Abbazia e la luna
    baciando gli alti merli, impresse nel mio animo
    una sensazione di grande rispetto
    ed attrazione che mai più avrei scordato.

    Ne fui innamorata.
    Ne fui innamorata e le prime ore le dedicai
    all'Abbazia di Settimo,
    seduta sulla panchine di ferro in ammirazione
    dei suoi bastioni incantata ascoltando
    il rintocco delle campane.

    Carmelina



    Testamento per Sara e Nadia


    Lascio alle mie figlie Sara e Nadia questo volume;

    Puccini e le Rime

    perché sappiano sempre seguire l'amore
    comunque e dovunque senza mai lasciarsi
    fermare da nessuna cosa e nessuno.

Il volume è stato regalato alla mamma
da don Giorgio Bruni nell'Agosto 1991



DIARIO SECONDO

Sabato, 20 Novembre 1999
Protagoniste : Quattro SARE
NADIA, FRANCESCA , ALESSIO , SIMONE , VINCENZO…..
Il teatro giocando a Badia a Settimo.
A riscaldare questo freddo, freddo Sabato di Novembre.
è arrivato alla Casa del popolo “ Vittorio Mariani di Badia a Settimo
il Teatrogiocando.

Che bello! A me Nadia è toccata addirittura la fortuna di salire sul palcoscenico a fare una scenetta molto curiosa : quella della fotografia E' stato molto divertente quando gli attori di “Un sogno per te”sono venuti tra noi piccoli spettatori con due grandi ombrelli rovesciati da cui facevano cadere tante leggere veline colorate:: azzurre, gialle, verdi, rosse.
Così noi tutti siamo rimasti coperti da una allegra pioggia colorata e alla mia mamma che insegna inglese alla scuola AldoPettini, soffiando sulle loro manine colme di quei bei coriandoloni colorati, l'abbiamo rivestita d'allegria ..e lei è stata ancora più felice.
Sara e Nadia Gabl .


LA PROVA DEL FUOCO MILLE ANNI DOPO
di Carmelina Rotundo


Due giornate piene dì esultanza per Badia a Settimo, l'antica abbazia alle porte di Scandicci, l'inaugurazione delle sette campane alla presenza delle massime autorità civili e religiose è stata celebrata dal parroco don Carlo Maurizi nell'au-
gurio che il campanile, simbolo di civiltà, possa risplendere nelle tenebre circostanti illuminando tutto l'orizzonte.


Il campanile è un canto, una preghiera che si innalza al cielo che ci ricorda chi siamo e per questo don Carlo si è fatto portavoce, durante l'inaugurazione, della provocatoria proposta: che sia vietato a chi proviene dagli stati che con
servano l'uso barbaro della pena di morte, di entrare nei musei, di fruire cioè della nostra cultura che è civiltà a tutto campo.


Le sette campane del peso totale di due tonnellate e seicento kg. sono sorrette da una struttura autoportante realizzata con maestria dalla ditta Scarselli di Signa.
La giornata è stata allietata dai bravi giullari dell'Allegra Brigata e dalla rievocazione storica del passaggio nel fuoco di Pietro Igneo, monaco di Vallombrosa nell'anno Domini 1068 quando la Chiesa fiorentina era governata da un vescovo
Pietro da Pavia ( detto Mezzabarba) il quale era accusato di avere acquistato la carica vescovile macchiandosi del peccato di simonia.


I monaci vallombrosani, con a capo Giovanni Gualberto, denunciarono il Vesco-
vo e la Chiesa si spaccò in due fazioni : una,facente capo ai monaci di Vallom-
brosa e l'altra che riconosceva come guida Pietro di Pavia.Il Papa non riuscendo
a sanare la profonda divisione, acconsentì alla prova del fuoco proposta dai mo-
naci vallombrosani perché il giudizio di Dio venisse manifestato davanti a tutta la
comunità fiorentina.


Il 13 febbraio1068 nonostante il tempo inclemente ed il lungo viaggio più di
tremila persone da Firenze ( all'epoca erano cinquemila gli abitanti )si recarono
a Badia a Settimo dove il monaco Pietro Igneo passò illeso in un'immensa
catasta di fuoco e di carboni accesi.


A distanza di mille anni, in una scenografia più che perfetta,delimitata allora
come oggi dalla possente e splendida Basilica, davanti al popolo ( 5000 persone)
la rievocazione di questo importante evento della storia fiorentina assume – ha
dichiarato l'assessore alla pubblica istruzione Claudio Raspollini - un profondo
significato anche civile perché “ il potere si raggiunga con onestà e rettitudine
per amministrare il bene comune “.


L'organizzazione della rievocazione storica è stata sollecitata dai giovani del-
la parrocchia guidati da Benedetta e Sara e ha richiesto sette mesi di prepara-
zione.
L'attiva partecipazione di molte donne nella realizzazione dei costumi d'epoca
per gli 87 figuranti tra monaci, prelati, nobili, soldati.
E' la prima volta che questa rievocazione è realizzata ed ,oltre ad unire popolo
ed autorità è stato spunto per rinsaldare i rapporti con la “casa madre “ di
Vallombrosa, rappresentata dall'abate Lorenzo Russo.



LA
CARMELITE

Che cos'è ?
E' una condizione particolare indotta da un agente di nome Carmelina.
Può essere una malattia o uno stato di grazia.
Qualcuno sostiene che è una malattia quando la Carmelina è assente ed uno
stato di grazia quando è presente.
Potrebbe essere contagiosa se altri ne soffrono , oppure epidemica
Sono allo studio metodi di cura.
Vaccinazione?
Omeopatia? Si sta provando con un FIORE
DA BADIA A SETTIMO

Località Grioli.
Gli amici del Presepio danno testimonianza d'amore e lanciano un massaggio di pace perché la buona novella parli ancora agli uomini di buona volontà..

In Toscana, terra di grandi, vicino a Firenze, culla del Rinascimento,
a tredici chilometri di distanza,prima di giungere a Lastra a Signa, tra San Colombano e borgo ai Fossi, sorge Badia a Settimo, popoloso attivo paese che vanta la splendida Badia di San Lorenzo gioiello di preziosità, scrigno di bellezze artistiche ..e sul prolungamento della via che costeggia
questo capolavoro architettonico,sulla via degli Stagnacci, per andare a San Colombano, nella loca-
lità di Grioli, per Natale,ogni Natale dal 1990 avviene qualche cosa che fa parlare di sé.
Artigiani.,valenti ed operosi, da Ottobre mettono a disposizione tempo e talenti per realizzare un
presepe. accolto in una serra allestita all'uopo.


Tutto cominciò nel 1990. quando ad Eraldo e Daniele venne in mente di realizzare un piccolo pre-
sepe su una “bancarella” coperta.
Un presepe, tangibile segno di amore, un messaggio di pace che calamita sin da allora attorno a sé
ben presto l'attenzione dei cittadini ; anche il Sindaco di Scandicci viene ogni anno ad inaugurarla
dal 1993 e la tradizione si conserva ancora oggi.; con lui c'è il maresciallo dei Carabinieri in rappre-
sentenza delle forze dell'ordine e il parroco di Badia,don Carlo, con don Rossano, parroco di Ugna-
no e Mantignano.


Per migliorare sempre di più Eraldo e Daniele vanno a Roma per conoscere e vedere personalmen-
te l' Associazione italiana del presepe , ove traggono suggerimenti, idee e tanto, tanto entusiasmo.
Entusiasmo ed interesse verso il presepe di Grioli crescono in maniera direttamente proporzionale
anche alle sue dimensioni ; da piccolo, grazie al contributo volontario della gente del luogo, il
presepe diventa grande ( attualmente si estende su una superficie totale di trentacinque mq.)


Per contenerlo viene allestita dal 1992 una serra, donata da Fabrizio, nel giardino messo a disposi-
zione da Giovanni e sotto quella serra piccoli e grandi accorrono con serenità e gioia..
Ad Eraldo e Daniele bnen presto si aggiungono altri volonterosi :Luciano, Roberto, Francesco,
Giovanni Guido e Fabrizio,tutti mettendo a disposizione talenti e tempo: c'è chi costruisce le
casine, curate nei minimi dettagli, chi crea i personaggi in movimento; così c'è la donna che
rimesta la polenta nel paiolo piccolo, piccolo di rame sopra un camino acceso e la polenta bella
e calda è venduta a fette sul desco accanto al vasaio alacremente all'opera¸ la donna al fiume la-
va i panni sull'asse .

Il pastorello di notte alza in alto il lume per rischiarare la strada e nella
capannuccia il Bambinello si muove, mentre l'asinello gira lentamente la testa. Anche con il computer ci sanno fare e da vedere vi sono gli effetti.
Al cielo stellato,dove passa la cometa, segue l'effetto sconvolgente del temporale che poi si rasserena in uno splendido arcobaleno e il sole luminoso che al tramonto cala lentamente.cer-
chio rosso fiammeggiante dietro la grande grotta dove i pastori si sono riuniti attorno al fuoco
scoppiettante.


I Re Magi , sontuosamente dipinti ,portano oro ,incenso e mirra al Redentore.
L'effetto della carta da pacchi lavorata a mano è proprio quello della roccia che tutto circon-
da in una prospettiva particolare, coinvolgente.
Il segreto del risultati positivi ottenuti in pochi anni ?
Nell'amore per il presepe,nel piacere di fare le cose insieme per donarle agli altri, nell'avere tanta,
tantissima pazienza nell'ideare invenzioni, nel realizzare nuove ingegnosità con grande passione per le cose semplici,nel rispetto della Natura, specchio meraviglioso del Creatore.


G r i o l i è facilmente raggiungibile in macchina
dall'uscita dell'Autosole per Scandicci o Lastra a Signa:
Il presepe a Badia a Settimo in via degli Stagnacci è visibile
dalla notte santa a tutto Gennaio.
Carmelina Rotundo
Firenze Aprile 2003

Al rev, Padre Tarcisio
Locri.

Rev, Padre.
Per tramite del dott. Romolo Mazzucco di Firenze
ho potuto leggere i due messaggi e la lettera pastorale di S.E. il vescovo
di Locri-Gerace.
Ne sono entusiasta.
Questi racconti,oltre ad esser fatti godere dai miei
alunni faranno parte della nostra Biblioteca Scolastica. Vorrei aggiungere
e comunicare a Mons. Bregantini che essi meritano di trovare un editore
che li diffonda nelle nostri scuole.
In questo sarei felice di poter collaborare.
Mentre ringrazio Dio, Le porgo i miei ossequi,

V I A G G I A R E

Nella scuola elementare l'introduzione della lingua straniera è un dato di fatto reale, e una
situazione di confronto tra culture non può che offrire stimoli positivi anche se le proble-
matiche esistono ancora.
L'aspetto ludico,lo stimolo a maturare sul piano della conoscenza linguistica. culturale della civiltà del popolo che parla quella lingua è un centro di interesse a cui ci si può avvicinare in tanti modi. Tra le esperienze realizzate con i ragazzi della scuola elementare “G.Marconi”, secondo circolo didattico Scandicci, particolarmente significativa è risultata quella dedicata alle interviste.


Perché e come le nostre interviste
Perché ? Per conoscere altri “mondi “ tenendo presente il concetto “lingua e civiltà”.
Come ? Preparando domande su sette argomenti :il viaggio,la lingua,la scuola,l'Ita-
lia,gli italiani. il mangiare , il tempo libero .
Le domande sono state rivolte in lingua italiana o in inglese a stranieri. Domande e
risposte sono state registrate,poi,dove necessario,tradotte e infine trascritte in clas-
se, cercando di conservare il tono colloquiale originario.


Dove ? In giro per Firenze, perché è una città che offre la possibilità di incontrare
turisti in ogni periodo dell'anno.
Le interviste ci sono servite anche come confronto e stimolo per conoscerci meglio,
guardarsi allo specchio qualche volta è utile !
Ho ritenuto opportuno presentare qui le interviste relative al viaggio,, perché più
rappresentative di quest'ansia di confrontarsi e conoscere altri popoli ,usi e costu-
mi.


Tutte le interviste sono state raccolte in un volume pubblicato internamente alla
scuola di cui ogni allievo ha avuto una copia..
Le domande
Sulla scheda di lavoro le domande sono state così formulate.
A . Quando viaggi a che cosa dai la preferenza ? ( Preferisci vedere luoghi nuovi
o conoscere gente ?)
B .Che cosa significa per te viaggiare ?
C. Qual è il tuo rapporto con la gente ? Tu cambi ? Nel modo di pensare ? Di volere?
D. Rifaresti qualcuno dei tuoi viaggi ? Perché ?
Le persone intervistate.
1 Una ragazza americana, Gia Borelli che ha studiato italiano per due anni in America
e ha continuato a farlo in Italia alla Gonzaga University in piazza Antinori.

  1. Una coppia americana.marito e moglie,che nono conoscono la lingua italiana
  2. Due anziani signori americani che non sanno l'italiano.
  3. Una ragazza olandese che conosce abbastanza bene l'italiano.
  4. Un ragazzo israeliano che non conosce l'italiano,ma parla bene l'inglese.
  5. Una ragazza americana che studia in Italia e conosce la nostra lingua.
  6. Una ragazza francese che vive in Africa.
  7. Tre ragazze americane che studiano in Svizzera ; non conoscono l'italiano e
risponde, in genere, una sola di loro.
  1. Una ragazza spagnola che sa l'italiano.
  2. Un ragazzo americano che ha ricevuto una borsa di studio per venire in Italia,
non conosce la lingua italiana e si chiama Ralph L. Saunder Ambrose.
è uno scrittore.
  1. Due ragazzi americani che conoscono entrambi la lingua italiana :le risposte
quindi a volte sono doppie
  1. Due ragazze giapponesi che si scambiano le loro idee ; una è scrittrice e si
chiama Eriko Osaki e non parla ne' l'inglese ne' l'italiano , l'altra conosce l 'ita-
liano e l'aiuta.
  1. Due ragazze americane :Lisa-Ann La rango e Linda ; hanno studiato alla Gon-
zaga University . una delle due conosce la lingua italiana abbastanza bene : le
risposte a volta sono doppie.

Le risposte.
A : Quando viaggi a che cosa dai la preferenza ? ( Preferisce vedere luoghi nuovi
o conoscere gente ?)
1 . A conoscere altri luoghi,soprattutto ad incontrare la gente.
  1. Io e mio marito andiamo per vedere nuovi posti,ma il rapporto con la gente è
  2. importante
  3. Penso che prima per me venga la conoscenza dei luoghi
  4. Preferisco conoscere gente interessante e dopo questo anche vedere posti in-
  5. teressanti.
  6. Mi piace conoscere la gente e veder i posti.
  7. Io viaggio per incontrare la gente e vedere i posti
  8. Per vedere le cose,i monumenti
  9. Per conoscere un'altra cultura
  10. Mi interessa di più conoscere i paesi ,i posti.
  11. Penso che non è possibile apprezzare completamente un viaggio solo vedendo
  12. luoghi,senza conoscere la gente. Un tipo di esperienza richiama l'altra.sono
  13. strettamente collegate: Per me non può esistere l'una senza l'altra
  14. Io preferisco conoscere la gente,ma a questa aggiungerei l'architettura ,l'arte,
  15. storia.
  16. Quando viaggio mi piace veder posti e incontrare gente.
  17. Quando viaggio,mi piace andare a vedere città piccole e ora che sto qui a Firenze
  18. aspetto il fine settimana per andare a vedere i paesini. Mi piace stare con molta gente,ragazzi ,ragazze della mia età.vivere in mezzo alla natura: Mi piace Firenze però ci sono troppe persone, è una città grande per me.; molti turisti e tutto il
  19. resto….forse perché io negli Stati Uniti vivo in una città piccola.
  20. .Che cosa significa viaggiare per te ?
    1. Incontrare molta gente ,fare buone amicizie con altre persone straniere.
    2. Poter vedere come vivono altri popoli.
    3. Conoscere nuove località .
    4. Penso che quando si viaggia sia molto importante distanziarsi Cioè lascia-
  21. i problemi le abitudini normali, avere la capacità di proiettarsi in una
  22. dimensione: Il viaggio lo vedo come mezzo per non cadere nella
  23. banalità ,nella routine.
    1. Lasciare la casa,andare,incontrare gente come me.
  24. sei diverso ?
  25. ,diverso dalle persone che non stanno in casa.Per casa,intendo il paese
il posto dove uno normalmente vive .
    1. Per me significa veder nuove cose.incontrare altra gente ,scoprire che cosa
  1. al di là dei confini del proprio paese.
7 Vedere le case e incontrare la gente .
8 Vedere come vivono gli altri popoli,conoscere la loro cultura,
9 conoscere un po' altri paesi, le abitudini.
10 Viaggiare significa tante cose ; una è che ti offre la possibilità di aprire noi
stessi ( la nostra mente) verso nuove esperienze: Un'altra è che si può con-
siderare un test di quello che si può aver imparato. Una terza, viaggiare ti
da l'opportunità di provare (feel) un sentimento per la storia di quel paese
per la sua arte,per le relazioni della società moderna per la gente che vi vive.
Viaggiare è dal mio punto di vista un grande complessa esperienza di vita.
    1. Andare via,vedere posti diversi,gente diversa,modo di vivere diversi. La gen-
  1. è fondamentalmente la stessa n ogni parte del mondo,ma cambiano le
  2. abitudini,le tradizioni e per me viaggiare è poter fare confronti
    1. Viaggiare significa la mia vita.
    2. Avere l'opportunità di vedere un altro mondo,diverso da quello in cui viviamo
  3. Stati Uniti.La cultura qui è molto differente, messa a paragone con quella
  4. Stati Uniti e mi piace poter fare un confronto direttamente.
  5. C . Quale è il tuo rapporto con la gente ? Tu cambi ? Nel modo di pensare ?
    1. volere ?
1 .Io ora sono molto contenta in Italia ;la gente è buona e aiuta gli stranieri.
io cambio, mi sento più aperta verso gli altri.
2 .Le nostre abitudini cambiano ; ad esempio negli Stati Uniti quando an –
diamo in qualche posto viaggiamo quasi sempre in automobile. Qui in
Italia normalmente andiamo a piedi,solo se abbiamo fretta prendiamo il
taxi. Riguardo alla gente,se si dimostra socievole, noi,come stranieri, ab-
biamo la possibilità di vedere. di apprezzare di più, di capire e divertirci
nello stesso tempo; se c'è disponibilità é tutto molto meglio.
      1. Oh, Sì molto,noi siamo ospiti nel vostro paese .
      2. Mah , non cambio.
      3. Io cambio dal momento che ho più tempo libero.Sono più disponibile per incontrare la gente
      4. Io penso di dover essere molto più gentile, devo essere differente !
    1. Cambio nel modo di stare con gli altri e capisco che devo cambiare
      1. Sono più libera e forse mi dimostro più educata ,più disponibile.
      2. Penso di sì ! Siamo più libere .
      3. Penso di sì . perché io sono vissuta in un certo modo, a esempio io so- no spagnola ; altra gente,di altri paesi ha abitudini diverse ed io cerco
    2. capire,di essere più aperta. ,di cambiare.
      1. Penso di cambiare molto. Persino quando si vive in uno stesso posto
    3. abbiamo delle possibilità di cambiare.Il mondo offre molti cambiamenti;
    4. società stessa offre molti punti di vista differenti , Io penso che una persona non si può realizzare fino a che non viaggia cioè non si espon- ga a vedere, a sperimentare modo di vita differenti. E' importante viag-
    5. per completare la propria personalità.
      1. Sì ! La prima cosa è che cambiano le mie abitudini ;ad esempio voi non andate a cena fino.alle 8 di sera ed io invece ero abituato ad andarci al-
    6. 6. Anch'io ho cambiato le mie abitudini,
12 No non cambio molto. In Giappone poi abbiamo molti italiani.
13 Sì , Sì ! Dobbiamo cambiare. Già per gli orari ad esempio del
mangiare ci sono delle differenze..

D. Rifaresti qualcuno dei tuoi viaggi ? Perché ?
    1. Per ora sono stata solo in Italia, non posso fare ancora un paragone
    2. gli altri paesi.
    3. Noi siamo stati in Italia e in Inghilterra , andare in Inghilterra è come
    4. andare a casa perché parliamo la stessa lingua ed è molto più facile
    5. andare dovunque senza problemi di farci comprendere. Nonostante il
    6. problema della lingua io e mio marito,però, torneremmo molto volen-
    7. in Italia (Tra i mezzi di trasporto per spostarci preferiamo il treno)
    8. Mi piacerebbe molto ritornare nuovamente qui
    9. Dipende ! Vorrei,però , tornare in Italia,perché mi piacciono gli italia-
    10. come popolo e cultura e poi mi trovo bene per il clima
    11. E' la prima settimana che viaggio ed è il mio primo giorno a Firenze,
    12. ancora non so che viaggio rifarei.
    13. Ritornerei volentieri in Italia perché ormai qui a Firenze ho molti amici
    14. Sceglierei l'Italia.
    15. In Italia.
    16. Sì, ritornerei volentieri in Italia ed anche negli Stati Uniti.
    17. sei stata negli Stati Uniti : come vedresti l'Italia e l'America ?
    18. Direi che c'è più di una differenza tra Europa e America anche se è difficile definirle ; per me la cosa che mi ha più colpita è che in Ame-
    19. ci sono meno convenzioni ,sono molto più liberi
    20. Mi piacerebbe tornare qui .
    21. A me piacerebbe tornare in Germania .
    22. Sono andata in Francia, ma preferisco l'Italia
    23. Io ho speranza di ritornare in Italia. Mio padre è italiano,di Cosenza
    24. un anno spero di tornare in Italia.
    25. C O M M E N T O



Attraverso le interviste si sono realizzati due obiettivi
fondamentali :
linguistico-comunicativo e culturale .
Dal punto di vista linguistico.comunicativo l'uso diretto
di domande in lingua e l'ascolto delle risposte,quasi sem-
pre in inglese, ha permesso di familiarizzare ancor di più
con la lingua oggetto di studio.Si sono anche potuti ap-
profondire aspetti già conosciuti,venendo a contatto con
elementi nuovi.

Molte volte gli allievi pur non essendo capaci
di comprendere tutte le parole,si sono dimostrati capaci di
interpretare e spiegare in italiano il senso corretto della ri-
sposta,realizzando così passi significativi nei loro processi di
apprendimento.


Dal punto di vista culturale inoltre,attraverso il coinvolgimen-
to diretto gli alunni sono venuti a contatto, in molti casi per
prima volta, con persone appartenenti a culture diverse,con
diverse opinioni e modi di pensare.

Una prima apertura quindi per vedere gli stranieri non più come qualcosa di lontano
dalle nostre realtà,ma come parte di una diversità che nel
confronto può portare ad un arricchimento reciproco. La va-
lutazione e la verifica finale si sono potute attuare grazie alla
realizzazione di disegni,qui sotto riprodotti.
Questo lavoro didattico è stato pubblicato sulla rivista LEND ed arricchito da molti disegni degli alunni,visibili nel volume This Superstar Book che raccoglie le esperienze didattiche di 4 anni.