Carmelina Rotundo - Viaggi in Europa e Poesie: Poesie
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CARMELINA ROTUNDO

A tutti coloro …

io dedico

CULTURA EDITRICE

di

Gianni Giovannoni

A tutti coloro che vivono
in una stanza buia
perché trovino la forza di
aprire, loro, una finestra
su un cielo azzurro
io dedico
SE NON SMETTE QUESTO RUMORE
Se non smette questo rumore
Si no cessa esto ruido,
muoio dai nervi, così monotono e costante così…
così noioso
Se non smette, se non smette
Io lo anniento, lo distruggo.
Che fastidio, così tenue, così
Terribile basta basta altrimenti chiamo
Chiamo l'idraulico per
Far riparare esto benedetto
Rubinetto con la lacrima
Cadente.






BUONANOTTE AI SUONATORI
Buonanotte ai suonatori; dopo
un giorno così fiacco il pupazzo
se ne va, anche lui a dormire
sopra una tavola distesa, bella
tesa e bianca.
Già sbadiglia il fiaccherello,
stanco per la fiacca e riposa
come tutti;come color che hanno
trabajado todo el dia.
Buenas noches!






STANCHEZZA
Apatia, ronzio nelle orecchie,
sospiro, mal di testa, tutto per
una sola sensazione.
Apatia del nulla, del niente e
Puf puf nessuna voglia di parlare,
solo solo una sensazione.
Ti butti sul letto ti senti, non
Ti senti e la testa ti si chiude
       Chiude.







TRA LE TUE MANI UN FIORE
Tra le tue mani un fiore
Appassisce,
tra le tue mani un bimbo
piange,
tra le tue mani racchiudi
tutto l'amore e l'odio di
questa esistenza







UN'ABITUDINE
Se dici un'altra volta
che sei infelice ti faccio
vedere la mia faccia.
Non esiste più è dilaniata
Cicatrici su cicatrici.
Se dici ancora che sei triste
Ti faccio vedere la mia
Gamba.
E' dilaniata dal dolore.
Se dici un'altra volta che
sei infelice
ricordati di non dirlo spesso
perché non diventi
un'abitudine.







NON DIMENTICARE CHE
Non dimenticare che un
giorno può essere reso
bello solo dalla tua
capacità di saper vivere
ed adattarti alla
società







BRANDELLI DI CARNE
Brandelli di carne
umana, stesi lì come
stracci, la pioggia li
bagna e il sole li asciuga.
Brandelli di cuori che
amano per non essere
riamati e che non
amano per essere amati







SE TI VIENE VIGLIA DI
Se ti viene voglia di
ucciderti, la cosa migliore
è provare a farlo,
vedrai che ti passerà.







SE FOSSI UN GENIETTO
Se fossi un genietto uscito
dalla lampada di Aladino
potrei dissolvermi nell'aria
senza lasciare la minima
traccia.
Ma sono di carne, di ossa,
di putrido fradiciume e se mi
inzuppo riesco a diventare
tanto più pesante.







SE SAPESSI CHE IL MARE
Se sapessi che il mare
è tanto profondo mi ci
immergerei, giù nel fondo
di quegli abissi vorrei trovare
la pace.
Ma sarebbe suicidio e
peccato e la morte mi
richiamerebbe sempre il mio
peccato. No, non posso.







SE POTESSI VOLARE
Se potessi volare, volerei,
se potessi amarti, ti amerei,
ma non ho le ali per fare la
prima cosa e nemmeno un
cuore per fare la seconda







LA MALATTIA PEGGIORE
La malattia peggiore non è
quella per cui si soffre, ma
quella per cui si fanno
soffrire gli altri







COME UNA TERRA ARIDA
Come una terra arida,
l'acqua cade, ma non la
bagna,
il sole splendeva non la
scalda
l'aratro solca, ma non la
fertilizza,
come una terra arida.







LOTTARE
Lottare, lottare.
Lottare, lottare come nella fossa
dei leoni
i cristiani gettati
Lottare, lottare.
Lottare, lottare
contro leoni affamati come i
primi cristiani.
Lottare, lottare
Lottare, lottare
Ed avere la forza come loro di
Continuare a credere
Lottare, lottare
Lottare, lottare
Credere di amare di vivere di
Non essere soli
Devi solo lottare







AVEVO UNA GAMBA MOZZA
Avevo una gamba mozza
avevo una mano
storpia
avevo un cuore vero,
ma gli altri vedevano solo
la mia gamba mozza
e la mia mano storpia.







DAL FONDO DI UN POZZO VEDO IL MONDO
C'era la luce in alto e forte
un baccano di voci, di
grida
e di risa e in un angolo
lontano c'ero io.







I MAGI PAERTIRONO
I magi partirono per offrire
i loro doni.
Arrivarono ad una
capanna e lì offrirono oro,
incenso e mirra ad un
bimbo. Quel bim
bo era roseo e
quando lo ricevettero
nelle loro braccia
sentirono scendere pace
nei loro cuori.
Come era bello stare con lui.
In mezzo al deserto i magi
Avevano trovato l'oasi
eterna della loro pace.
Quante volte noi ci perdiamo
nel labirinto della nostra vita;
vaghiamo sperduti e alla
fine ci volgiamo indietro
disperati; non troviamo
l'uscita che è sempre vicino
a quella semplice capanna;
laggiù dove un bimbo
aspetta solo di essere accolto
tra le nostre braccia.







LIBERTA' SCRITTA SUI MURI
Libertà scritta sui muri
verità, cercata nei libri
morte, fattacon le tue
stesse mani.







VIVERE
Vivere è camminare
ridendo, piangendo;
parlando, bestemmiando
peccando,
sudando,
gioiendo, soffrendo
alla ricerca di un
curva al di là della
quale l'umano scompare.







UCCIDI
Uccidi, uccidi, fai
strage dei tuoi simili,
poi ti mancherà il
compagno per vivere
anche a te







MORIRE SOLI
Morire soli
vivere insieme
e lasciarsi insieme.







AVERE POCO TEMPO
Avere poco tempo
per vivere e tanto
per morire.







QUANDO STO MALE
Quando sto male è
come se mi trovassi
sull'isola di Robinson
Crusoe. Tutti i giorni
passano uguali e il
lunedì somiglia
tanto alla domenica.







CORREVAMO FORTE
Correvamo forte tu davanti
io dietro
urlavamo, più forte io, tu
in silenzio; e fra il correre
e l'urlare non c'era ma
tempo d'amarci.







ORA
Ora, e ora di
morire, ma nonostante
tutto vivere è stato
bello.







SE TI SPACCHI IL CRANIO
Se ti spacchi il cranio
all'improvviso scopri che
hai un buco, ma non ti
avevano detto che c'era
il cervello?







RAPITA
Rapita, impazzita
carcassa di donna
fra ostriche morte
su una spiaggia di sassi.
Volerò anch'io per
ricadere talmente in basso
da non risorgere più






IL MIO
Il mio, il tuo, il nostro dolore
e l'anima per sopportarlo.







LA VITA E' UNA MATTONATA
La vita è una mattonata
in testa e
una gondola a Venezia .







ILLUSIONI
Mentre il sole cala tristemente, e
scende la notte, l'uomo guarda
il tramonto rossastro sperando
in una vita migliore, sogna,
spera l'irrealizzabile;
fantasie che si perdono
lentamente, lentamente
senza lasciar traccia, come
fumo nell'aria.







PIETA'
Pietà! Di un uomo rimasto solo
Pietà! Di una donna abbandonata,
di un uccello solo nel nido
di una rondine triste,
di un bimbo piangente
chiedo pietà, pietà
anche se non so che cosa sia.







SENTIMENTI
Follie di un attimo
giuochi da bimbi, da uomini vecchi.
Cose sempre più difficili da capire.
Sono qualcosa di cui non si sa il perché
scaturiscono dal nulla, così come niente
nella folla, in solitudine.
Si, in solitudine da soli, si sente, si pensa e
soprattutto si prova qualcosa di nuovo
di straordinario di
bello o di brutto.
Sentimenti, di molto di tutto di niente e
poi basta perché un altro, poi un altro,
poi un altro.







COMPIANTO FUNEBRE
Poverino, grandi pianti, lacrime
e frasi disperate. Così giovane
così bello ed è finito così,
poverino! Poverino.
E intanto il morto pensava
tra sé, solo tra sè finalmente
ce l'ho fatta, un po' tranquillo
io sarò, accidenti a loro.
Genitori e parenti lo compiangevano
tristemente, gente di ogni
parte venuta a vedere uno che
in fondo, fatto naturale è
morto!
Ma che frastuono, ma che
confusione pensava intanto
il morto, si vede che dovevo
morire per attrarre l'attenzione.
Compianti, frasi tristi, ma
se tutti avessero pensato a
rendere la mia vita e la loro vita
più serena, ora non sarei
così contento di morire.
Lasciamolo da solo.
Finalmente una cosa sensata,
diceva il morto fra sé, sento dire.
Passiamo nell'altra stanza
continuava la gente, a
domani il funerale, alle
15 di domani, e pensare che
era tanto buono, tanto bravo
come lui non ce n'erano,
continuavano
E il morto diceva, accidenti
a loro durante la mia vita
nessuno mi ha fatto tanti
elogi, nessuno si è preoccupato
di me, ora pensano a
me, solo perché son morto.
La notte passò tranquilla,
meno il suono di qualcuno
che piangeva e che forse era
sincero,. All'indomani
grandi suoni di campane
che fracasso, che frastuono,
nemmeno adesso che son
morto mi vogliono lasciare in
pace un po' tranquillo.
Ma! Si vede che dovevo essere
morto per attrarre l'attenzione
e alle 15 comincia l'ultima
parata della mia esistenza.
Gente con ombrelli, borsette
e vestiti tutti nuovi per farsi
notare; cappelli e volto
triste, Ma che teatro, che
fantocci ci sono al mondo,
l'unico vero, è quel
morto che dall'alto della sua
bara chiusa non vede più nulla
e forse è meglio così.