Viaggi in Europa di Carmelina Rotundo: Grecia
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KOMBOLOI
Favole greche di Carmelina Rotundo

Il titolo delle mie “favole greche” è Komboloi,
Komboloi nome di un antico gioco greco inventato per cercare la felicità: le preoccupazioni scorrono, come scorrono
le “ perle “di questo gioco fra le dita,
Molte le sensazioni belle, brutte, molto brutte, bellissime che sono rimaste chiuse nel cuore e nella mente per una mia
incapacità di poter dipingere tutto; perché la vita più volte può superare l'immaginazione…
DECK
“Deck”, la prima parola scritta sul biglietto d'imbarco Brindisi –Atene; ma, era vero od era solo uno scherzo?
Viaggio sul ponte di una nave greca: Isabella ne era rimasta letteralmente sconvolta tanto quasi quasi da pensare a rinunciare o almeno rinviare il tutto, ma inutilmente la nostra prenotazione era già partita.

Mi ricordo perfettamente come se fosse ora l'attimo preciso in cui mi sono seduta su di una piccola sediolina sul ponte
della nave; ringhiera davanti a me, due sbarre azzurre oltre le quali intravedevo il mare; le sensazioni sparite: Isabella non aveva ancora messo l'animo in pace e mi lascia quasi di corsa, per tornare pochi minuti dopo, gridando dalla gioia:
c'è un grande salone bar, andiamo lì
Nella mia mente nemmeno un pensiero solo l'atto meccanico di prendere la mia “ salsiccia” ( così avevo battezzato quella strana valigia-sacco, marchio Bisonte che da tanti anni mi accompagnava nei miei viaggi ) e di precipitarmi die-
tro Isabella.
Aria condizionata, troppa ¸bar-televisione eppure era sempre meglio di posto-ponte. Ci sediamo sulle poltrone, accan-
to la salsiccia e la valigia di Isabella
Dietro di noi un ragazzo alto, Siete italiane ? ci domanda con perfetta pronuncia romana- io sono olandese ma ho
vissuto a Roma tanti anni ….
C'è tanta gente: francesi, arabi, un ragazzo greco che studia musica a Parigi: Solomos Makis,,è da lui che apprendia-
mo le prime notizie sulla Grecia: per me è anche il mio primo insegnante di greco: tre parole e sarà questo più o meno poi, il ritmo che seguirò per cercare di conoscere questa lingua.. Facciamo amicizia anche con una simpaticissi-
ma coppia: lei greca, lui italiano; lei volitiva, lui simpatico marinero da lunga data.
Una sbirciatina ai posti poltrona: sono quasi tutti liberi e alla domanda rivolta al capitano se possiamo fare un cambio
da Deck a poltrona ci viene risposto “potete scegliere liberamente” questa volta la dea bendata se l'era proprio tolta la
benda e ci stava guardando,
Frigorifero sottozero, la notte un freddo!
Io e Isabella avevamo messo sotto la camicetta un'altra maglietta sopra la maglia di lana ed io in più l'impermeabilino
di carta trasparente col cappuccio; un addormentarci piegate stirate e poi finalmente al mattino l'uscita sul pontei e la
prima aria di mare respirata senza più tante ansie

La schiuma del mare “ hissing”, il cielo, il sole tanto, la nostra prima tintarella al sapore di sole di Deck; l'arrivo appena in tempo di portare i bagagli e la partenza per Atene su un simpatico pullman non nuovissimo, ma che stava ancora tutto in piedi,
Patrasso- Atene dai finestrini un paesaggio selvaggio, aspro una terra coperta di ulivi molti, moltissimi, poi il seguire le
coste, '' l' azzurro del mare il fermarsi allo stretto di Corinto, la foto scattata da Paolo, un simpaticissimo veneziano appassionato di pesca subacquea e l'arrivo ad Atene di notte.
Cerhiamo di fermare un taxi, ma al nostro indirizzo sembrano non capire, un poliziotto si, offre per telefonare a questo
fantomatico Hotel e scritta la località precisa ci riporta sulla strada per fermarci un taxi.
L' autista non è molto simpatico, fa più volte il giro dei caseggiati; di notte per la prima volta l ' Acropoli
illuminata appena intravista, la stanchezza prevale ed anche la noia per questi giri imprevisti di taxi , a dracme 160
finalmente l'autista si decide a trovare l' Hotel Hera
KALINICTA (buonanotte)
KALINICTA



Frappè….frappè …
Frappè nero
Ma a te è mai capitato di provare quella sensazione strana come di avere un tappeto soffice di nuvole sotto i tuoi piedi, quando cammini ? Forse ami e forse non vuoi dirlo nemmeno a te stessa.
Frappè nero con schiuma tipo cappuccino una banda militare in blu e due nice boys : Lakis Makis
Il primo capelli e occhi scuri una simpatia e una semplicità insieme; Makis due occhi spicchi di mare e capelli dipinti oro.
Atene, Grecia, le roselline rosse scarlatte racchiuse in argento, gomma americana incartata in carta rosa fragola:
Lakis little english and perfect greek, io italiano inglese, Isabella francese, italiano, Lakis little littie English and greek.
Il cambio delle guardie a piazza Sintagma davanti al monumento al milite ignoto.
Tsaruhia ( Shoes) fesi (
fesi) ( hat)
Fustanela ( gonna) galero (gilè)
[fustanela . gilero ]
A.t. ( belt) fisigiothiki,fisigiothpki,frura( armi) in Greco Lakis mi va spiegando l'abbigliamento tipico
degli “ Isolias” io che mi faccio indicare,rispiegare, scrivere per meglio: capire..Isabella ed io veniamo colpite dal modo particolarissimo con cui queste guardie muovono ,battono le loro scarpone, dall'agitarsi
del lungo pennacchio nero che dal cappello arriva giù sino a mezzo busto e poi da quella maniera di letteral-
mente ” cadere all'indietro” nelle loro casette alla tettoia a strisce bianche e blù
Atene che pulsa intorno con le sue auto, i suo gialli dei trolley buses, dei taxi, delle pannocchie arrostite,
di spugne dal mare, i suoi pullman.
Le foto istantanee scattate e Lakis e Makis che le riguardano con cura, con gioia, ….tappeti soffici di
nuvole Atene stasera regala le stelle ad un cielo blù velluto più cupo e ad un vento più forte ; è quasi freddo,
A Zappio, il grande giardino, canti greci, le luci dei lampioni che illuminano intorno, lo spengersi di alcuni.
E' più romantico, vero ? Sta parlando Lakis
Mi viene in mente Ninna Nanna ma Lakis mi invita a non continuare , altrimenti si addormenterà
Isabella sta usando la nostra tipica espressione “ Mamma mia “ mentre impara i passi del sirtaki.davanti
a noi con Makis
Music – music-e Lakis che ride di un sorriso contagioso che regala serenità al cuore,
Sole ,astri,,strade in lingua italiana , in inglese in greco voglio imparare.
Non c'è Luna più bella, di questa di Luglio accanto al corpo di Lakis che respira all'unisono col vento all'intorno


“ Io'tornerò in piazza Sintagma a ricordare Carmelina ,Isabella due ragazze italiane “ sta narrandomi Lakis
ed io l 'ascolto in silenzio, non parlo, ma voglio credere a questa favola greca.

GIORGOS VENDITORE GRECO
( un negozio nella Plaka )
Giorgos, il venditore greco, capelli lunghi, occhi scuri, il suo modo singolare di muoversi, austero, le sue mani che quasi
suonano quando le dita fra loro scrocchiano,
J'm O.K.; J'm endaxi; i suoi sandali marroni di cuoio, mi fa lezione di greco è il mio più bravo insegnante devo dire
Intorno oggetti decorati, piatti, “ cucufaia”, la civetta simbolo di Atene ci guarda dall'alto con i suoi grandi occhi come
quelli dell'auriga, ci sta spiegando Giorgos, cavalli, elmi. J , like very much; vestiti dai colori dolcissimi e intanto sta suo-
nando Bouzouki, Komboloi di tutti i colori di ambra gialla, di legno d'ulivo, di perline sono appesi lì per lì a bella
mostra ; Giorgios sta tentando di insegnarci a giocare.
Fate scorrere le perle lungo il filo fra le vostre dita. Ne sentite il rumore quando si toccano l'una con l'altra? Ogni
perla che scorre è una preoccupazione che va via

Ora fatele girare a destra, a sinistra del palmo della vostra mano, tenetele così … no, no, guardate così .. no .. riprovate
Giorgios non ha fretta ha in sé la calma; ogni cosa al momento giusto,piano,piano; lui ama la natura, va a fare la rac-
colta delle olive a Creta; scrolla la sua testa alzando appena gli occhi e lascia liberi di muoversi quei suoi lungi capelli lisci. Quando gli domando il perché di alcune lettere greche mi risponde così “ è greco” e solleva le spalle.
Isabella sta scegliendo cartoline illustrate, su di esse vanno stendendo reti pescatori, si vedono strade costeggiate da
casette bianche dalle finestre coloratissime: blu intensi, verdi, facce di vecchi, sedie azzurre, un pellicano dal lungo
becco giallo su lastre bianchissime ; che belle queste isole. Isole greche d' amore e di felicità.
Mi vengono in mente i colori della bandiera greca; sto pensando, blu del mare e del cielo, bianco delle casette nelle
isole sventolano. Sono felice, felice di vivere Atene con una nota di dolce,dolce profonda, non so definirla forse“melan-conia “, come quella che sento in questa musica greca che sto amando.

Raikos, il vasaio exact museum copiesworkshop of potteryproduction of cretianking mino's period 1,500 b.c.
and corinthianperiod 625 –600 b.c.and classicalperriod 450-400 b.c.
La terra, la prima volta la terra prende vita al soffio: la vita viene creata. I colori, le tecniche di Creta di 1500 anni prima
di Cristo, di Corinto, le classiche di Atene di 400 anni rivivono

Le tue braccia
Non so, non voglio né scrivere, né dire.
Le nuvole bianche grandi stanno scomparendo lasciando pic-
coli segni sull'azzurro del cielo e, mentre le guardo
anch'io nuvola bianca, spuma di mare, scompaio per dipingere il tuo volto il tuo corpo su azzurri. Chi sei, favola greca?
La tua tavolozza ha l'azzurro,tanta serenità , c 'è nel tuo animo, il rosso fuoco tanta verità c' è nei tuoi baci; il bianco
tanta purezza nei tuoi pensieri.
Stai regalando a me serenità, amore e pensieri senza dirmi perché.
senza volere di più tu,sei tu che mi insegni : Sagapò.Agapi mou,
luludi …orea ….e il vento mi porta, riporta i pensieri sulla collina
Licabetto mi pronunciavi così scandendo bene le lettere: Li .. ca…bet.. to.
La teleferica che si arrampica su su fino alla grande terrazza da dove ti abbraccia un panorama splendido di Atene..
Le foto Makis e Isabella, il tuo modo unico di avvicinarti; Le tue braccia qui viene meglio la foto, guarda che panorama
e il vento che passa… quando non ci sarai capirò di più, comprenderò di più che cosa eri per me E il vento porta le nostre immagini e i nostri pensieri al di là dei limiti di Licabetto.




PAROLA D'ORDINE

M a r e.
Isabella quel giorno si era lasciata letteralmente trasportare dall'entusiasmo la parola: “mare” per lei aveva un fascino particolare :
bastava pronunciarla per vederla partire a qualsiasi ora con qualsiasi tempo, dimenticando la stanchezza
La mattina presto ci eravamo svegliate più volte prima per paura di perdere il treno: scarpe di plastica,pantaloncini corti, maglietta
bianca e via nella strada di fronte al nostro Hotel George per fermare un taxi. Insomma quelli antipatici dovevano capitare solo
a noi ? Anche questo, come quello della prima sera ad Atene, era non scortese,ma quasi. La stazione di Larissa è affollata,molta gente: borsa di plastica asciugamani. Pensiamo, proprio che abbiamo la nostra stessa destinazione: Alchida
Il tempo c'è per un cappuccino e un dolce gigante troppo dolce: Belli a vedersi questi dolci greci, ma quando li assaggi lasciano un po'
a desiderare, sta parlando Isabella: Sul treno sono molto gentili, un signore parla con noi in buon italiano, un altro gioca col Komboloi
una signora dallo strano cappello di paglia ci dà informazioni della Grecia delle isole…
Un'ora e un quarto puntualissimo il treno ad Alchida, ma Lakis non è ancora arrivato; controlliamo, l'orario, il suo treno arriverà tra non molto, aspettiamo.
Sui tavolini del bar vicino l'azzurro del mare mi piace ripercorrere i tratti del suo volto, ma soprattutto mi fa felice pensare quanta
sincerità c'è sempre nei suoi sguardi. Eccolo, un saluto di fretta e di corsa, via verso la spiaggia per non perdere nemmeno un minuto
di azzurro.
Molti palazzi, accanto ad una barca, un po' all'ombra io stendo il mio minuscolo asciugamano, Isabella vicino, ma naturalmente al sole
i nostri amici in piedi, appoggiati alla barca.
I tuffi, il crampo di Lakis.Alex che fa il dottore. La nostra uscita dalle acque e l' atto cortese di Lakis di andare a prenderci
da bere Eccolo, sta ritornando, lo vedo mentre ha in mano 4 bicchieri ; è veramente impagabile solo quel suo slancio lo rende ...alla
mia mente
Facciamo il giro, sotto, il sole per andare a fare il bagno esattamente dalla parte opposta, mi piace molto questo azzurro di mare e
di cielo: Alex ha una sete terribile e tutti insieme decidiamo di andare a bere qualcosa ad un bar lì vicino.
Le sedioline bianche, di fronte al,mare,Alex e Isabella, mentre Lakis mi dà le sue foto “ verrà Carmelina” sta parlando con
Alex, io guardo il mare, non voglio pensare.
Ci fermiamo un bel po' tra l'azzurro e la sabbia godendo della leggera brezza che ci rinfresca. La nostra sosta in pineta, Isabella
ha proprio deciso di imparare questa danze greche le piacciono molto e Alex per giunta è appassionato di ballo.
Lakis ed io siamo gli spettatori; sopra di noi, chiome di alberi, parliamo di tutto di niente ..
E' l'ora di andare a mangiare e la nostra fermata a gustare suvulaki insalata greca, vino recina è veramente gioiosa:
Sul treno, al ritorno, Lakis mi sta scrivendo parole, io non sto ..ho paura di pensare: mentre si alza per scendere rigira
la testa e io che incontro il suo sguardo forse per l'ultima volta,
Parola d'ordine ----- Azzurro.





PIOGGIA ( nel giardino Nazionale vicino a Zappino ( Luglio 1984)

Quelle foglie che frusciano e sotto la pioggia intensa come rumore di cascate
Un grandissimo tronco, alto, millenario, ne intravedo a mala pena la fine; foglie, foglioline e alzo lo sguardo in alto
più in alto,lassù.
Camminiamo, quasi corriamo. Su una panchina io un amico vicino: due mondi isolati: si ripetono verdi, quattro
panchine intorno all'aiuola coi fiori violetto, rosa, qualche foglia secca che cade, piccola, piccola; un verde diffuso per
terra, siamo soli un cespuglio basso di lato e gladioli, tre gladioli rossi.
Gocce di pioggia, si aggiungono altre gocce di pioggia, si ripetono fitte; lontano Atene con i suoi rumori del traffico
vicino il canto dei grilli, poi rumore di passi: arabe vestite di lungo con in capo i fazzoletti colorati, rosa, nero verde, blu.
bambine con abiti gialli; la femminilità che si muove e la pioggia che aumenta più forte,più forte; la sento, la guardo
mentre passa tra verdi di foglie e il cielo che appena appena si vede quando alzo lo sguardo
Per il vialetto si allontanano lente le forme delle donne arabe, le foglie che cadono si ripetono a terra, panchine verdi
bagnate e noi sotto la pioggia ad Atene di Luglio. Noi, due mondi diversi su di una panchina bagnati di pioggia, di aria, di
verde di fogli di …come i miei giorni ad Atene.
Pelle bagnata, un aeroplano che passa, ne odo il rumore oltre lo scroscio dell'acque La corsa all'uscita del grande
giardino e lungo la siepe una fila dolcissima di lumache: guscio rotondo a volute in spalla,corpo morbido proteso
con le antenne ad assaporare questa pioggia,più bella più dolce.
Un pope dall'alto cappello, dalla lunga barba si sta riparando sotto l'albero di fronte alla siepe; aspetta anche lui che
smetta di piovere, I miei capelli con pioggia dal casottino verde traforato dove mi sto riparando; dall'altra parte la
strada larga di Atee tutta bagnata, vi passano oggi più lente le auto e il pope valica il cancello. tenendo con
le mani i lembi della sua tonaca..

Quelle foglie che frusciano e sotto la pioggia intensa come rumore di cascate
Un grandissimo tronco alto, millenario, ne intravedo a mala pena la fine, foglie, foglioline e alzo lo sguardo in alto
più in alto, lassù …
Camminiamo, quasi corriamo: Su una panchina io, un amico vicino: due mondi isolati; si ripetono verdi, quattro
panchine intorno all'aiuola coi fiori violetto, rosa, qualche foglia secca che cade piccola piccola: un verde diffuso per
terra, siamo soli, un cespuglio basso di lato e gladioli, tre gladioli rossi,
Gocce di pioggia si aggiungono altre gocce di pioggia,si ripetono fitte; lontano Atene con i suoi rumori del traffico
vicino il canto dei grilli,poi rumore di passi; arabe vestite di lungo con in capo i fazzoletti lavorati rosa, nero, verde, blu
n n capo i fazzoletti g






BISKOMBOLO

A PIAZZA SINTAGMA

( 31 Agosto)

Fontana fresca: acqua, acqua, a guardarla sento sul mio corpo, fresco,quasi il caldo sia scomparso; zampilla, zampilla, riflessi bianchi sull'acqua e qualche albero intorno, le foglie si muovono appena.
Vicino sulla panchina guarda una mappa d'Atene un americano con lo zaino accanto; di fronte un si-
gnore stanco ha appoggiato il braccio sopra la spalliera di una panchina; pietre squadrate, grigie telo-
ni dei bar azzurri. Camerieri che invitano a bere, un bambino in maglietta gialla e rose incartate in ar-
gento, oltre la scalinata le colonne doriche della Camera dei Deputati: rettangolo perfetto si staglia su
un cielo oggi perfettamente turchino.
Ripercorro con lo sguardo le cose, mi soffermo sulle bandiere che sventolano in alto sul Grand'Hotel,
poi di nuovo in basso sui teloni dei bar, rumori di bicchieri, di piatti; i grandi palazzi in prospettiva sem-
brano unirsi alla fine della via e il sole rotondo,perfetto sembra appeso, camminano magliette, vestiti
accendono luci semafori e il vento sopra tutto solleva i capelli e porta lontano pensieri…….


L ' ABBORDAGGIO

Where are you from ?
Do you like to drink something ?
Spagnole ? Francesi ?
Coffee Frappè?
Italiane ?

Cominciava così, quasi sempre l'abbordaggio; se poi avevi in mano qualcosa, poteva capitare che le
domande iniziali variassero .
Dove hai comprato quel gelato?
oppure :
Bella questa cartolina, dove pensi di spedirla?
Qualcuno tentava con i complimenti:
Nice girl --Orea.
Altre volte ti capitava d'incontrare gente che parlava normalmente greco, scambiandoci per greche;
magari capivi qualche parola, ma per il resto era come se parlasse al vento; noi parlavamo italiano e
pochissimo greco..
Io e Isabella in fatto di abbordaggio veramente avremmo potuto scrivere, se non un libro, quasi e nel-
la prima pagina non nascondo che mi sarebbe piaciuto moltissimo scrivere la percentuale di J like you
che ci sarebbe stata ripetuta.
I greci erano veramente mediterranei e i nostri incontri erano un po' come le rose che, belle, rosse e
profumate, qualche volta nascondono spine.
Se mi conoscessi sapresti che sono un buono
La vita è una sola!
J like You
Perché non vi fidate?
Mi piacerebbe passare una notte con te
Ci vediamo domani? Ceniamo fuori? Disco?
Questi greci, questi greci, se la cavavano proprio bene con l'inglese e non si perdevano di coraggio
mai-
La passeggiata all'Acropoli di notte era il vanto dei nostri “ greci all'attacco” gli effetti di luce sulle
austere rocce gli offrivano un grosso vantaggio. Se il caldo era opprimente niente da fare la scalinata
sulla roccia dove si dice che i filosofi si intrattenessero a conversare assicurava un venticello leggero.
Poi ,a completare il tutto dall'alto, il piacere d'intravvedere di notte l'antica Agora, il mercato dove se-
coli fa l'animazione doveva essere grandissima, e oltre quelle chiome verdi più scure, di notte ;Atene
ai tuoi piedi. luci, luci, luci….
C'era quel pizzico d'avventura che nessuno può comprare, ma che hai in regalo se c'è in te quella vo-
glia di vivere con gi altri esseri umani perché ricorda che … nella vita tutte le tue conquiste sono un
rischio: Quelle musiche, greche, il carpusi ghiacciato al tempo giusto, i balli bouzoki e fisarmonica.
Stasera mi butto.
come se ti conoscessi da sempre: E il cielo lassù, calotta di stelle, chiudeva terra, noi, parole, promesse
sorrisi regalandoti in campana di vetro attimi di felicità che avresti portato nella tua memoria sempre.
Un po' d'inglese, un po' di spagnolo, un po' di greco.
Stasera che fai?
Ti accompagno, se non ti dispiace,
Ci sei mai stata all'Acropoli di notte?

^°^°^°^°


LULUDI

Se fossi il proprietario di tutto ciò che vedi :ACROPOLI , AGORA', lo venderei
- Ma ci sono cose che non hanno prezzo – gli dicevo,.
I capelli nero ebano, gli occhi scuri
Mi piace il suono delle parole che dici

Ci capitava così di parlare greco lui, italiano. io.
Il suo sorriso da birichino che butta i sassi e poi si nasconde.
mi rubava baci e luludi sulle siepi dell'Agorà.
Le corse azzurre di notte.
A Monastiraki, alla taverna, un tavolo si univa al nostro e il mio cuore veniva “toccato” fino in fondo
come da una carezza dolcissima sì, ma anche malinconica, da quei canti d'amore greci; Isabella e Dimitri
erano felici: profumo d'amicizia sulla nostra pelle.
A Isabella e a me piaceva da impazzire quel Dimitri che quando parlava con un accento da buon “omac-
cione” ripeteva più volte Very.very.very , ci insegnava i brindisi di Corfù, il modo singolare di esprimersi
quando piaceva una ragazza, Dimitri, Isabella, Ioannis, io eravamo isole…
Il vino freddo, la pitta l'insalata greca; insieme le nostre mani come a formare una catena contro i grigi
della vita …..
Se fossi proprietario dell'Acropoli ti farei regina
Non li rubare quei fiori, sulla siepe, sono vivi. nelle mie mani moriranno presto
Quel sorriso lo faceva ancora pi ù birichino quando spostava la sua sedia, quasi senza farsene a vedere
accanto alla mia..
Io e Isabella vivevamo la Plaka .Monastiraki l'Acropoli Atene; avevamo luludi fra i capelli
Dammi un pizzicotto, non mi sembra vero e Isabella guardandomi non parlava, anche lei non sapeva

Dedicato a due vite che si andavano scoprendo
i segreti dell'amicizia, della gioia di stare insieme.

Carmelina Rotundo.



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[[[ 23]]]

Amo questi venditori greci.
Il venditore di spugne oggi si è messo in testa uno strano cappello di spugna e nel farci la foto insieme a lui invita me ed Isabella ad indossarne un altro uguale.
Italiane ?
Sì.
“ Mi ricorderai quando farai il bagno” -mi dice mentre compro una delle sue gialle, forate spugne dal mare
Mi convince proprio, anzi il modo di vendere di questo greci - mi rimprovera Isabella- mi sta convincendo
un po' troppo; sto comprando sempre !

Ma mi piace, mi piace tremendamente questo modo antico del “ contrattare” qualche volta dell'inganno.
Le donne in strada dalle ampie gonne portano in mano ricami di tovaglie, coperte e le stendono lì davanti
ai tuoi occhi facendo, in modo che il Sole giochi tra scherzi di fili bianchi, ricami anche lui; venditori di
gelati stanno girando con carretti bianchi e ogni volta, per il cliente che passa, tirano fuori ghiaccioli in-
cartati in giallo limone, rosa, fragola; parlano, non capisco, non riesco a comprendere, mi dispiace tanto.
Un uomo in cappello sta vendendo komboloi, un antico gioco dei greci; più perle di ambra, di legno
d'ulivo, di metallo, di plastica … tenute insieme da un filo; le perle si fanno scorrere tra le dita. se ne ode
il rumore una ..due.. .tre… cinque, poi a destra, a sinistra del palmo della mano si fanno girare: rumore e
movimento per, dicono i greci, far scorrere le preoccupazioni, un'invenzione per provare a cercare la
felicità.
Komboloi … ambre gialle, legno d'ulivo …
Un vecchio, seduto dietro una scatola di cartone ha in mostra delle scatoline cinesi, rosse,rotonde :
medicina portentosa per tutto:Basta spalmarne un po',mi spiega dandomi un foglio scritto in giapponese,
cinese e naturalmente inglese,
Anche questa volta, nonostante che Isabella cerchi di trattenermi, compro due scatoline e perdo
la mia margherita gialla; chissà la prenderanno? Qualcuno forse la calpesterà, distrattamente ?
Una donna sta regalando all'aria bolle trasparenti di sapone, tante, tantissime( le mille bolle blu)
Vendono di tutto: vecchi soldi, frigoriferi, libri, chiavi; siano a Monastiraki il grande mercato di
Atene con un pizzico di arabo.. La frutta sui carretti verdi di legno: nerissime ciliegie, le rotonde pesche
vellutate, la bilancia sotto l'ombrellone, il cavallo, la carrozza agghindati con i fiocchi; Madam, Lady
signorina. Paracalò gentleman, ti chiamano per entrare,per vedere, per comprare.
Metrò davanti all'entrata, tanti orologi; c'è chi spolvera gli occhiali
messi lì a bella mostra con cura, con amore
I venditori a Monastiraki mi ritornano in mente le favole arabe.. “Alì Bazbà e i quaranta ladroni”
candelabri lavorati con quelle candele marrone che bruciano durante i riti ortodossi le lampade magiche
Passano pope, capelli lunghissimi la barba, l'aspetto maestoso sotto tonache larghe che arrivano giù
sino ai piedi: Zucche con occhiali leggerissime, frutta secca, calzini, rame, marmo, legno, vetro,
Alì Babà ..la carrozza agghindata a festa, sta facendo girare le sue ruote, faccio appena in tempo a
fotografarla nella mia memoria contro luce, mentre sale verso la Plaka.



SE NON LO VEDEVO

( all'angolo di Nikis Street )
All'angolo di Nikis street un giornalaio,un venditore di gialle pannocchie e un lustrascarpe.
Le pannocchie, alcune ancora avvolte nel verde, altre belle arancione acceso, altre ancora
sulla piastra dai chicchi color nero le va rigirando con maestria, tenendo, in mano le grandi
pinze.
I prezzi diversi a seconda della grandezza. Le sceglie vi mette un po' di sale e noi via per
la strada a sgranocchiarle facendole girare tra le mani.
In basso seduto sul piccolo scalino della grande agenzia di viaggi, il lustrascarpe..
Un mobiletto al centro per appoggiare le scarpe, di lato bottigliette dai tappi colorati:
bianco ,azzurro ,verde, scatole rotonde piatte di lucido , due spazzolone e alcuni cenci
colorati arcobaleno. I clienti si fermavano e lui prima , pezza poi lucida e via le due
spazzolone dalle setole morbide che si movevano giù su . su giù, da destra a sinistra
in avanti-indietro, Mi ero abituata a vederlo ogni mattina, non ci eravamo mai detti
“ Buongiorno” eppure tutte le volte all' angolo di Nikis street rubavo un minuto di
vita a quei tre“ esseri umani “, al giornalaio, al venditore di pannocchie e al lustrascarpe



VICINO AL LAGHETTO
( Parco nazionale di Atene , Luglio 1984)

NOI lontano e questo vento che fruscia tra le foglie e vicino al laghetto dove
anatre giocano, i capelli si muovono appena non i pensieri, Isabella mi richiama, guarda:
“ una papera bianca e dietro tre paperotti: due neri ed uno giallo camminano insieme: vanno
nell'acqua del laghetto dove appena un ponticello si oltrepassa.”
Ora il vento si è fermato completamente e il canto delle cicale si ripete ancora più forte.,
piccioni che volano bassi, poi in alto e il vento di nuovo che accarezza le foglie,
Pope che passa , si muove nell'abito nero; uno spicchio di Sole che cerca di passare tra
le foglie, verde verde e un leggerissimo turbinio di foglioline già secche che passano..
due mici gemelli che passano piccoli, piccoli, carretto di pop.corn, pistacchio, nocciole,
ice cream, nattò,

DI NOTTE
(
Patrasso -Brindisi Agosto 1984 )
E' notte.
Lasciamo Patrasso i lampioni lungo mare, sagome di gente che passeggia sul molo,
tavolini all'aperto…..
Sulle acque del mare giocano mille riflessi le luci; nemmeno il mago più sapiente
del mondo potrebbe inventarne di nuovi. quei lampioni si prolungano in fondo al mare
ripetono bianchi, argentei sembrano stalattiti e stalagmiti delle grotte, sfumature di mille gialli
di bianchi tremano sull'acque ,
Le onde larghe, sempre più larghe e il rumore di spuma bianca; all'orizzonte gli abissi
incontrano i cieli,spume bianche, antiche leggende di sirene, storie d'amore.
Nel blu in alto le stelle e la falce di luna, passiamo davanti a tante barche, attratti dalle luci,
i pesci vengono a galla e i pescatori raccolgono le reti; tanti barconi uno accanto all'altro
come se fossero case di mare con lucciole sempre accese: Dal cielo cade una stella, una
cadente, un desiderio, appena il tempo e la nave che solca le acque; le grandi corde raccolte,
l'animazione all'interno, la gente al di là dei vetri, l'azzurro del mare, del cielo, il bianco delle
casette nelle isole, il giallo dei taxi, dei trolley buses, delle pannocchie, dei gelati limone dell'ambra
delle perle dei Komboloi, delle spugne del mare ; “paracalò””endaxi”” efaristò” …ed un salmastro
sulla pelle che ha sapore di antica “ favola “ greca .