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Viaggi in Europa di Carmelina Rotundo: Portogallo

Diario delle mie vacanze in Portogallo
SaraSu "LINDAS CARAVELAS" Nadia

Spiegar bianche vele al vento, vivendo d'azzurri nel sole, con le nuvole, la luna, le stelle desiderando un approdo.
Férias diferentes, pessoas diferentes, casas &  paisajens diferentes.

      Navigar in superficie la cultura di questo paese  della grande Europa Unita immergersi nella loro lingua per ascoltare l’effetto  del gioco di consonanti e vocali sempre le stesse che però van combinandosi in mille altri suoni ;

       “  O b r i g a d o “    “ O b r i g a d a  “

      Ritornare con in mente e nel  cuore immagini, suoni, colori, sapori, odori, profumi   … ricordi   (quelli che ad una certa età cominciano a far male ) ”buttarli“ su un foglio perché il vento li porti di nuovo a te.

Incredibile, Maravilhoso, Muito belo, Muito bonito, ...

  Pompose campagne  ricche d’estate di piante di granoturco  verdissime, di vigneti dai rigogliosi pampini, di grandi zucche, estese foreste; non è difficile  incrociare trattori, macchine agricole vedere contadini lavorare la tua fertile e generosa terra.

Portugal!

 A Fradelos, la luminosa  casa amarela  di Cidàlia  che vive tra foreste e vigneti.

Città che “navigano” queste del Portogallo essendo ubicate come sono tra fiume ed Oceano…

 Resti superbi di acquedotti   romani a Vila do Conde.

Sognare i tuoi bianchi e azzurri azulejos, ma anche giallo acceso, attraverso cui voi portoghesi narrate storie  quotidiane e imprese “ azulejos “a colorare, a rendere uniche, preziose come gioielli, belle da impazzire le vostre dimore.

  Sedersi con  Cidàlia, Antonella, Sara, Nadia in riva al rio Ave per ascoltare quello che dicono gli uomini al cantiere, mentre van costruendo lindas caravelas, destinate alla scoperta e conversare con le donne di Vila  de Conde che intrecciano merletti: merletti per centrini. camicette, vesti, abiti da sposa.

 Visitare rimanendone affascinata il Museu das Rendas de Bilros  nella Rua de S. Bento 70

Amori che durano  una vita, amori che bruciano al tramonto

                   Musica                Fado         Chitarra

Conoscere i tuoi scrittori: José Régio a cui è stata intitolata nell’Aprile 2001 la straordinaria eccellentissima Biblioteca Municipal di Vila do Conde luogo da noi prediletto per la sua funzionalità attualmente diretta dalla D.ssa Marta Miranda.

Musica del Portogallo ! Ho cominciato qui a conoscerti e a vedere films in lingua originale inglese con sottotitoli in portoghese

  Di notte, arrivare al forte de S. Joao Baptista   in riva all’Oceano Atlantico Oceano dalle grandi onde … immensità, paura  desiderio  di bagnarmi in te… perché il tuo profumo resti sulla mia pelle, tra i miei capelli per la incantevole spiaggia a Pòvoa de Varzim, di notte, di giorno.    

Proviamo un pranzo tipico:
bacalhau rimanendone ghiotte, tanto da eleggerlo il  primo in classifica accompagnato dalle ottime patate, da verdi fagiolini, carote cetrioli, ”pepinos” nati dalle tue fertili terre.

 Conoscere e godere a Entre dos rios della compagnia della famiglia Lopez: Emilia scultrice di delicatezza non comune, George, Rachele, Vania, gustare i tramezzini “Romeo e Giulietta!, conoscere Mirò.

Navigar su un “rabelos” (imbarcazione a vela tra la barca fenicia e il giunco cinese) alla scoperta di  Porto, passando sotto i  maestosi ponti per approdare  alle “caves” musei a Vila Nova de  Gaia: da Sandeman a Càlem a Graham’ s, a Offley.

Tra un calice e l’altro  brindare con il Ruby, il Tawny, il White, il mitico Vintage Porto, venendo a conoscere la storia di commercianti inglesi che ebbero l’idea di mescolare al mosto acquavite a 75° ; alzare il calice per vedere riflesso lo spettacolo delle gradinate di vigneti tra il corso del Douro e le colline che amorevolmente  proteggono queste culture dal vento.

Vento di sera che porta per le ruas e le avenidas  quell’indefinibile presenza dell’Oceano. Anche senza vederlo  con gli occhi, l’avverto ogni dove, ogni tempo, desiderio di te.

lustrascarpe Alzarmi di buon’ora la mattina  a Porto con paio di vecchie scarpe ai piedi per andare dal lustrascarpe il più bravo della città  “ scatolette di lucido e creme rotonde, spazzole grandi, movimenti ritmici” e con le scarpe morbide e “nuove” andare al  mercato do Bolhao; immergermi  tra quei fiori, ancora fiori per farmeli regalare da te, quel mazzetto di calle azzurre.

Dimenticare tutto tra colori, voci, odori del pesce, ancora pesce, borsette di vimini, dall’alto fra le grandi verdure vederli tutti i giuochi delle tue coperture grigie a  pergolato  “mercado”.

 Andare a prendere un caffè al Majestic superbo, ricco di lampadari  e specchi ed un gelato Olà dall’omino del carretto per la strada.

 Comprare mille “ Galo de Barcelos” da Pascal vicino alla stazione de   convoio di S. Bento   che tanto mi piace per i suoi azul e bianchi azulejos  e “ darti un bacio perché sulle mie labbra rimanga un azzurro di te”

Arrivare sulle rive del fiume Tejo Lisbona e ballare tutta la notte sulle tue pompose piazze, illuminate a scacchiera: Praca do Commercio con il re  D. Josè I° nel centro; Praca da Figueira   con il mercato “Rocha” e i suoi cento negozi tra cui FIRENZE, Rossio detta anche Praca don Pedro IV° primo imperatore del Brasile,  “Cafè Nicola” luogo d’incontro di scrittori.

     Con l’Elevador de Santa Justa  arrivare in alto per godere del caldo colore dei coppi dei tuoi tetti, Lisboa,  poi  salire al Castello  San Jorge che sorge su una delle sette colline che ti fanno da corona  per guardarti ancora tutta antica e moderna coi i tuoi ponti Salazar, Vasco de Gama.

Andare con Zina, Antonella, Giulio, Gigi, Sara, Nadia, Alcantara  Docas per vivere il più bel tramonto: giallo puro viola sempre più scuro intorno ad    uno squarcio  celeste  di cielo.

Monastero dos Jerònimos, Padrao dos Descobrimentos Centro culturale di Belèm. Torre di Belém

Ammirare  gli eroi del Portogallo: Sant’Antonio (da Padova) Vasco de Gama, Camoes, Salazar, Pessoa, il più tradotto fra gli scrittori portoghesi, il Marquès de Pombal, il primo ministro del re D. Josè I°che tanta parte ebbe nella ricostruzione di Lisbona colpita   nel 1755 da un  devastante terremoto.

 Rimanere coinvolte  dall’operato di architetti  contemporanei che si sono sbizzarriti nelle costruzioni più futuristiche  al Parque  das Nacoes, sede dell’EXPO 1998, ( Pavilhao Atlantico).









Passeggiare sulle strade della città, dove allo stesso livello transitano  auto, tram  e treni

Cabine rosse e bianche dei telefoni, cassette postali rosse simili a quelle inglesi.

 Cafè eleganti, il Brasileira, luogo prediletto dai letterati, dove all’esterno sembra invitare a sedersi su una sedia accanto la statua di Pessoa stesso in bronzo...

Metro quattro  linee colorate, linha Gaivota (blù) linha Girasol( gialla) linha Caravela (verde) linha Oriente (rossa).

  Ammirare gioielli di bellezza come Guimaraes, Sintra, le spiagge di Cascais, Estoril …

   Desidero gustarla con te la Pastéi de Belèm con sopra un velo di  cannella …spezie ….cannella.










…Voglio ora attraversare l’Atlantico sfogliando fior- fiore, la rotonda corolla degli Agapanthos “ azulejos”, che questi fogli bianchi …diventino vele.

Tua   C a r m e l i n

 Promemoria per Carmelina,

Sul Portogallo.

Usi e costumi.
La “scampanata” che si scatena quando si isposano due vedovi.
Avviene anche in Italia col nome di “scampanacciata”o “tempellata.
Forse avviene anche altrove.
L’ aggettivo “ portoghese” ha da noi curiosi significati.
Occorre accennarvi con discrezione per non offendere quegli abitanti.
Sul Portogallo come su altri paesi si può rammentare un “trino”
Portos (vino), caravelle e “bacalhau”.
Interessa una spiegazione sulla sua cottura in cucina.

Su Lisbona.

E’ molto importante citare il disastroso terremoto del 1755, in cui perirono decine di, migliaia di abitanti nonché importanti monumenti ( tre sono superstiti come la torre di Belém ?) solo in parte ricostruiti. Questo terremoto ha dato origine ad un poemetto filosofico di Voltaire dal titolo “ Disastro di Lisbona “.

A     LISBOA  con cuore
azulejoHo composto qui il mio primo “azulejo”...rubando  un’onda all’Oceano, una nuvola al cielo, un raggio di luce al sole.


La nostra residential Pensao Coimbra e Madrid, è nel cuore della città tra la “praca”da Figueira e Rossio ( chiamata anche Piazza don Pedro IV, il re del Portogallo che nel 1822 concesse l’indipendenza al Brasile).
Nella prima piazza prendiamo subito d’assalto il supermercato ROCHA dove dalle verdure e frutta troviamo, ogni delizia per il palato, persino cotolette impanate e lupini di cui sono ghiottona.

Un negozio di abbigliamento, alla moda porta il nome FIRENZE e fa piacere vederlo, è un po’ ritrovare un pezzetto della nostra città e non manca la tentazione di entrarvi.
La gelateria sotto la nostra pensione è la più bella la più buona che abbiamo conosciuto in Portogallo.

In piazza Rossio eleganti bar, uno che si chiama “Venezia”, ristoranti Mc. Donald’s . Il nostro gruppo che si è ampliato di due valide unità, Gigi e Giulio, circonda più volte tutta questa movimentata piazza nel disperato tentativo di salire “in volo” su quelli ormai “ famosi ” autobus che si trovano in tante città d’Europa a due piani per un giro turistico.
Sarà solo il giorno dopo, però che saliremo su “Lisboa Vision City Tour “perchè è già ora di cena.

 Dal BAIRRO ALTO un panorama mozzafiato “ Lisbona ai nostri piedi”.
Inoltrandoci in questo tipico quartiere le ruas   a quest’ora quasi deserte ci danno un senso di solitudine, di trasandato.
Scegliamo a caso  il Restaurante Bota Alta (Trav da Queimeda,35,35 – rua da Antalan 22 ) per una cena simpatica: antipasti, olive e formaggio, burro, bachalau e pesce spada.
All’uscita come lo troviamo cambiato questo quartiere: al BARRIO ALTO si sono accese tutte le luci; gente di ogni parte del globo terrestre ci passeggia, molte le signore eleganti gli uomini in vestito e cravatta.
La notte che magìa mette in scena!

    Riscendiamo per andare all’ IRISH PUB per un te ed una birra.
Giulio si diverte a fare gli indovinelli seguendo una sua profonda teoria “filosofica”. Tutte le TOWNS sono fatte di pietra, “ indovinate qual è questa città ?” ci chiede aprendo una guida con diverse piante; è la gente a fare la differenza a rendere i luoghi desiderabili a far sì che vi ci affezioniamo.

La prima discesa la decidiamo alla  Torre de Belém  … i  nostri cuori “partono all’avventura”ricordando che da qui salparono molte delle spedizioni marittime che portarono i portoghesi in lungo e in largo per il globo terrestre.

 La giornata è radiosa e, dopo un primo spavento per la caduta fortunatamente senza gravi danni di Nadia in una botola coperta da una grata, partiamo alla conquista della Torre, in alto, sempre più in alto per una scaletta stretta e a chiocciola; anche lei, la Torre si impone alla nostra attenzione per quello stile Manuelino che tanto è tipico qui in Portogallo.

 Mi rimane il desiderio di visitare il Centro Culturale di Belém “massiccio” edificio inaugurato nel 1992 secondo il disegno dell’architetto italiano Gregotti destinato ad accogliere mostre, concerti spettacoli ( eccetera come aggiunge la nostra guida audio).


Padrao dos Descobrimentos è tra i monumenti di Lisbona quello che mi attrae di più: alto, bianco, i corpi degli uomini che sono tutt’uno con la “ Caravela” protesi verso l’azzurro, il principe Enrico il navigatore ne è il personaggio centrale.fondatore della scuola di Sagres che nei secoli XV e XVI dette l’avvio alle glorie marittime del Portogallo.


Il sole ci bacia con i suoi raggi.
Il cielo azzurro sereno sopra di noi, tutto è armonia.
Seduta nel parco di fronte all’ impavida Torre troviamo che oltre alle automobili ( carros) passano sul livello della strada i treni; è la prima volta che vedo circolare due mezzi di trasporto così diversi.
Monastero dos Jerònimos, magnifica costruzione iniziata nel 1502 nello stile Manuelino, pieno di charm così ricco di elementi nautici di nodi di creature del mare, di fiori .. racconti di esploratori che ritornati in Portogallo narravano di “altre” cose viste: la leggenda del leone a cui San Girolamo aveva tolto la spina dalla zampa, divenuto suo fedele amico …il chiostro a più livelli è di bellezza e purezza indescrivibile a parole. Nel soffitto tornano le “volte a stella “ quanto mi piacciono! La guida veramente simpatica, adorabile, parla in portoghese agli spagnoli ed in italiano a noi.

Terminiamo la visita nel coro alto dove sono dipinti i discepoli… si parla di influsso da Michelangelo.
Non è mancato all’inizio della visita l’omaggio in chiesa alla tomba del più onorato dopo i santi, qui in Portogallo: Vasco de Gama.
E’ lui che aprendo la nuova via per le Indie fece sì che nascesse per il Portogallo la stagione felice, il monopolio delle Indie in tutta Europa.
E’ a lui che è dedicato il grande poema “ Os Lusìados” di quel Luìs Vaz de Camoes i cui resti mortali sono custoditi nella tomba di fronte a quella del grande navigatore.
Il suo poema,appartiene all’epica nazionale portoghese; è modellato sull’Eneide ( con intervento degli dei) e dei poemi cavallereschi italiani, senza composizioni fantastiche, ma celebrante il viaggio di Vasco de Gama in India.


Tra le tante cose non viste a Nadia rimane il desiderio di visitare il museo delle carrozze.

Rincasiamo perché stasera ci sarà l’incontro storico con Zina Araùjo, la efficientissima direttrice dell’agenzia nazionale portoghese per programmi Socrates, conosciuta ad Helsinki nel Gennaio 2001 durante il primo Comenius della mia vita.
Le presentazioni, gli abbracci, i saluti, poi la proposta di andare ad Alcantara Docas sulle rive del rio Tejo.
Passeggiate lungo il Tejo verso l’Atlantico immersi nel più bel tramonto che io abbia mai visto.
Il luogo è molto fine, vicino all’acqua tavolini coperti da ombrelloni le “rimesse” di un tempo, oggi bar, ristoranti dal tetto triangolare dalle pareti color scuro che delimitano questo tratto di cielo.
“Vu cumprà” fanno girare simpatici animaletti, la foca con la palla, il coniglietto…...
Cena piacevolissima al “ Docabeef”.

Anche il giorno dopo Zina è a nostra disposizione con la macchina ci propone SINTRA.
Una meta ben conosciuta per essere tra le più belle del Portogallo che viene accettata a pieni voti da parte del gruppo che, a parte Giulio che decide di spostarsi in treno, prende posto nel “ carro” di Zina.
Un viaggio in automobile che ci permette di conoscerci meglio, di apprezzare buona musica da Frank Sinatra alle canzoni portoghesi al CD di Rodrigo con la canzone N7 più gettonata: ”Abbracciami questa notte”.
Costeggiamo l’Atlantico; altre spiagge dalle nostre, montagnole di dune, l’arrivo a Sintra, l’incontro con Giulio alla stazione ferroviaria, l’inizio di una vera e propria spedizione per arrivare al  castello DOS MOROS.
La pioggia insistente, la nebbia che si è alzata ci impediscono di godere della passeggiata,  del paesaggio che Zina ci assicura essere affascinante.
La lunga e travagliata spedizione intanto ha cementato nell’amicizia il gruppo e nel ritorno ancora occhi verso l’Atlantico.



La meta è il Parque das Nacoes dove venne realizzata con grande successo la EXPO1998.
Qui vediamo il Pavilhao Atlantico dove si tengono spettacoli, eventi sportivi e l” Oceanario”più grande d’Europa, opera dell’architetto Peter Chermayeff il cui serbatoio centrale ha la capacità di 5000 metri cubi.
L’entrata della EXPO venne trasformata nel Centro Commerciale Vasco de Gama.
Giulio che scrive un appunto: grandi spazi, tempo giusto, anche la lieve perturbazione ha creato emozioni: Sintra con il suo castello, la vista del panorama che non c’era, ma lasciava immaginare, il contrasto tra le vecchie case e le nuove.
Compagni di viaggio con interessi vari, ma anche con una caratteristica comune: gustare il Bacalhau.


Questa parte nuovissima della città ha molto da dire sull’operato di architetti contemporanei che si sono sbizzarriti nelle costruzioni più futuristiche: una serie di pilastri in ferro in cima si allargano a ventaglio; mi richiamano le colonne delle costruzioni antiche, quelle a stelle che molto mi piacciono; anche qui si rivela quanto è grande l’amore per i fiori, per il mondo del mare.
I pesci sono realizzati a mosaico anche dove mettiamo i piedi.
Le panchine sono tutte colorate a strisce con vivacissimi verdi...rossi, bianchi.
Le coperture di un edificio a “pala”, poi in volo sulle telecabine verso il ponte Vasco de Gama.
E’ quasi al tramonto che Zina ci porta sull’ardito ponte Salazar, ribattezzato 25 Aprile.
Se potessi essere un uccello per un giorno come vorrei toccarlo tutto nelle sue maestosità questo ponte tra i più belli (tra quelli moderni) che io abbia mai visto.
Cena offerta da Zina con Pasteis de Belém le uniche, le inimitabili preparate fin dal 1837 nell’antica Confeitaria de Belèm seguendo una ricetta del convento dos Jerònimos, dolcissime spruzzate con un velo di cannella son la fine del mondo.

La serata si conclude al Karaoke tanto ricercato ed atteso in un locale delle Docas.
Nadia con Gigi “ stupenda voce” fa la sua prima esibizione cantando Yesterday.

L’assalto al “ Castelo” che sovrasta la piazza da Figueira è programmato dopo la salita sull’Elevador Santa Justa un ascensore pubblico che da Rossio porta in alto...più in alto per visioni di Lisbona sempre ricche di charm.
Coppi rossi si ripetono ritmici a formare tetti caldi tra i comignoli, tram num.12per arrivare comodamente al Castello di San Jorge che sorge su una delle sette colline che circondano la città.






Bairro alto eAlfama; scorpacciata di cartoline, la maestosa cattedrale la chiesa dedicata a Sant’Antonio.



Antonella ed io accontentiamo le bimbe portandole un’ora e mezza per le quattro linee colorate del M e t r o: linha Gaivota (blù), linha Girasol, linha Caravela (verde), linha Oriente (rosso) che Sara e Nadia non avevano mai conosciuto, prima d‘ora.
Una uscita non poteva mancare per passeggiare nel Parco Marques de Pombal il primo ministro del Re D. Josè I° che tanta parte ebbe nella ricostruzione di Lisbona dopo il terremoto che distrusse la città nel 1755.
La sera ritorniamo al Monastero do Carmo per ascoltare il fado in un ristorante che avevamo adocchiato la mattina.
Ci mettiamo sedute al “simpatico” ristorante che abbandoniamo però alla notizia che manca il bacalhau il nostro piatto preferito.
Ci ritroviamo anche al Bairro Alto senza risultato ( c’è troppa gente.) per ridiscendere a Rossio e mangiare piuttosto male in un ristorante dove lasciamo anche una montagna di Euro senza essere soddisfatti.

Il nostro gruppo deluso approda nell’ultima passeggiata notturna della prima domenica d’Agosto al “ Cafè Brasileira”, luogo di ritrovo dei letterati portoghesi, e all’esterno, fra i tanti avventori, c’è anche lui, il grande scrittore Francesco Pessoa (tra i letterati portoghesi più tradotti nel mondo ) in riposo naturalmente con vicina una sedia vuota che t’invita a sederti, quasi come ad ascoltare la lettura delle sue opere.
Ci fanno delle foto assieme.

Sembra che lo sentiamo nell’aria che questo è, almeno per questa volta, l’ultimo giorno a Lisbona.
Ci alziamo prima del solito per ripercorrere alcune ruas eleganti di questa capitale fino di nuovo al “ Cafè Brasileira”.
Entriamo nel negozio di musica poi la decisione di andare in spiaggia   le quattro donne fino a Cascais ad Estoril.
L’Oceano è di fronte a noi nella sua immensità, così vicino da poterlo toccare; solo Nadia però si tuffa facendo un bagno in acqua che a noi sembra gelata.

Col Metro ritorniamo a Piazza Rossio alle ore 8 e 30.
Come la prima sera torniamo al Bairro Alto dove entriamo al Caffè Luso per una cena da mille e una notte, assistendo ad un vero e proprio spettacolo di balletto folkloristico e di Fado; Gigi annoterà: il sentimento delle passeggiate in Portogallo, la gloria della vacanza, il panico per le bambine .. e di tutto la gioia e del Fado la noia...
Metà del locale si rivela essere palcoscenico di teatro.

Ci siamo incontrati per un volo, tra poco un volo di aereo ci riporterà alla quotidianità.
Nemmeno, l’Oceano potrà cancellare il tuo nome.
Desiderio di te.
Una volta bagnarmi nell’Oceano, coperta di fiori di Agapantos“ azul “ “ azulejos “



C A R M E L I N A


Glossario (dal vocabolario TRECCANI).
AZULEJO (dall’arabo azzulaig )
Piastrella di terracotta,maiolicata o verniciata, usata nella Spagna per pavimentazioneo per rivestimento in locali particolarmente sontuosi.

BACALHAU. “Bacalao”
Nome comune del pesce merluzzo, adeguatamente preparato,seccato e salato. nei paesi scandinavi e smerciato soprattutto nei paesi mediterranei.

Pietanze a base di baccalà
B. in umido;
B. fritto;
Filetti di B. indorati.

(*) FADOS
Canzoni popolari portoghesi specialmente di contenuto amoroso, impostati a nostalgica malinconia.

PORTOGALLO
      Um pouco de azul

      um pouco de vento

      um pouco de porto

      um pouco de bacalhau

      um pouco de verde

      a cima de todo o Oceano

      faz Portugal.

DE..SI..DE .. RIO  DITE .
Con negli occhi e nel cuore una straordinaria avventura ………
l’approdo da Castelfiorentino della Balenottera nel museo di mineralogia e paleontologia di Badia a Settimo, accolto nell’edificio Benozzo Gozzoli grazie all’operosità e tenacia del fantastico gruppo AVIS ( Mineralogia e Paleontologia) di Scandicci e la “luce” dei dipinti della mostra dedicata ai Macchiaioli a Castiglioncello nel Castello Pasquini – ero partita alla “scoperta” del Portugal per ritornare conquistata dalla prodezza e dal coraggio di questo popolo di navigatori dagli “azulejos”, dall’oceano, dalla Biblioteca Municipal José Régio de Vila do Conde « das Rendas des Bilros dal Bacalhau» dal Verde, dal Porto dalla stazione ferroviaria S.Bento das Pasteis de Belèm, da Rossio, del Monastero dei Jerònimos dal Padraodos De scobrimentos, dal Galo di Barcelos, dagli agapantos a tutto ciò che solo il cuore sa

tua Carmelina.



Il primo contatto con questo per me “nuovo” paese europeo è, appena decollata dall’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna ( dove abbiamo mododi riapprezzare la gentilezza e la simpatia degli abitanti della regione Emilia Romagna) conoscendo in volo la parola che in percentuale ascolterò di più in Portogallo: “ obrigado ,,, “ obrigada “
Celeste cielo d’Italia, di Francia, di Spagna, serenissimo, … volare staccandomi da terra … essere tra le impalpabilmente bianche nuvole, lasciando tutta la zavorra a terra ..respirare l’azzurro.forse dimenticare...

Dopo l’atterraggio del volo Portugalia Air Line all’aeroporto Francisco Sà Carneiro della città di Porto, l’accoglienza è delle migliori; incontriamo Antonella ( da Venezia atterrata il giorno prima) poi subito dopo Cidàlia Ramos, due care amiche che avevo avuto modo di conoscere ed apprezzare per il loro carattere a Cambridge durante un corso di aggiornamento sulla “ormai nota “lingua da noi insegnata: l’inglese.
“Altri ”paesaggi durante il percorso nella macchina pilotata alla grande da Cidàlia.

Ci abbracciano verdi, molti verdi; foreste, “pompose” campagne coltivate a rigogliose distese di granoturco, vigne a mo’ di pergolati dai grandiosi pampini; mi piace tutto: l’aria, la strada, le abitazioni i paesi che attraversiamo il ritmo delle nostre conversazioni.
L’ arrivo, a casa di Cidàlia, all’inizio di Fradelos è salutato da noi tutte con gioia:
è amplissima e luminosissima questa gialla (amarela) abitazione che vive tra la foresta e la vigna, tra un campo di giochi per bimbi ed una serie di altre casette gialle uguali disposte a fila le una di fronte alle altre.

Scopriamo anche che la dimora di Cidàlia è ancora “incartata”: Lei l’ha acquistata da poco e ogni cosa è ancora linda funzionale, luminosissima …per ventura a me ad Antonella, a Sara e Nadia, le bambine, toccano le due camere con terrazza nella foresta.
Cidàlia, che ci fa gustare il primo di una lunga e felice serie di piatti prelibati al “bacalhau “ con squisite patate le più buone d’Europa.... ed è la sera che Cidàlia ci regala il colorato gallo di Barcelos in ceramica raccontandocene la storia.
Una volta a Barcelos, piccola città del Nord del Portogallo, un uomo fu condannato alla forca.
Convinto della sua innocenza, per provarla implorò alla Madonna di compiere un miracolo.
Nel suo ultimo desiderio chiese di essere portato alla casa del giudice.
Questo lo ricevette nella sala da pranzo; il condannato in un subitaneo impulso di fede e vedendo un gallo arrostito sulla tavola del giudice affermò che il gallo si sarebbe alzato e avrebbe cantato come prova della sua innocenza: Immediatamente il gallo si alzò e cominciò fortemente a cantare.
Questa la leggenda che viene tramandata di generazione in generazione e il tipico Galo de Barcelos è diventato un simbolo di fede, giustizia e buona fortuna.

Vila do Conde.
Cidalia ci spiega che
vila in portoghese significa “città”;
rua sono le strade piccole;
le più ampie estrada avenida.

I saluti bom dia, boa tarde, boa noite, Adeus atè logo ( arrivederci)
Boas festas de Natal. Boas entrada do Ano Novo.


Mi affascina questa lingua: è colorata come sono le lingue neolatine.
Vila do Conde a diciotto chilometri da Fradelos mi piace da impazzire.
Incorniciata com’è dai resti maestosi dell’antico acquedotto romano che da Est ad Ovest attraversa tutta questa “vila” de Portugual “monumental”ricca di “charm”.
Il Monastero di Santa Clara si libra quasi in volo nel cielo, tanto è alto ed lì che si conservano i resti do Infante Alfonso Sanches e sua mulher D.a Teresa Martins, due delle più belle opere di scultura funeraria nello stile manuelino.
Ci fa da guida il gentilissimo sagrestano che ci mostra anche l’organo, le grate che dividono gli spazi della clausura la sacrestia con opere sacre dove spicca un ritratto di don Bosco, gli occhi, il naso, la bocca si scopre da vicino che sono realizzati con fiori e farfalle.
Scoprirò che gli elementi della natura, di ogni specie della flora e della fauna, sono dentro l’architettura portoghese.
Prima di uscire è il sagrestano a regalare la più bella rosa bianca, delle grandi composizioni che abbelliscono il santuario, alla piccola del gruppo, la Nadia, la quale ha dieci anni.

Dall’alto un paesaggio mozzafiato.
Vila do Conde che si allarga sulla foce del fiume Ave per poi concedersi all’oceano per diciotto chilometri di spiaggia.
Al ritorno a casa di Cidàlia, la piacevolissima conoscenza con Carolina, insegnante di inglese; lei figlia di padre portoghese e madre austriaca ci parla dell’isola di Madera dove ha insegnato quattro anni, del suo struggente desiderio di approdarvi sempre per il calore di quella gente.

2° azulejos dedicato all’Oceano

Bagnarmi in te completamente perché il tuo profumo sia sulla
mia pelle tra i miei capelli.

Sto scoprendo una delle“costanti” delle città del Portogallo, ”vivono” tra fiume e mare, guardando sempre oltre gli orizzonti.
L’epoca delle scoperte iniziata nel XV secolo ha proiettato i confini geografici del Portogallo, da Madera alle Azzorre, passando dall’Africa e dalle Indie, sino al Giappone, arrivando ad occidente al Brasile.

La passeggiata ci permette di conoscere meglio questa cittadina ancora a misura di uomo con ruas strette su cui occhieggiano finestre di numerose abitazioni decorate con “azulejos”.
Sulle rive del rio Ave le statue dedicate alle lavoratrici del merletto, un’arte che rimane grazie all’impegno dell’Associaciao para defensa de artesanato e patrimonio de Vila do Conde.
Intorno a “lei”in bronzo le foto, poi la Biblioteca Municipal Josè Réjo, inaugurata il 21 Aprile 2001 che si propone alla nostra attenzione come centro multimediale all’avanguardia: da luminose sale di lettura si può passare a sale computer con videogames a quelle dove si ha la possibilità di vedere films in lingua originale inglese con sottotitoli in portoghese od ascoltare musica di ogni provenienza e tipo.



Nel salone dell’entrata c’è una bella esposizione della pittrice portoghese ALBERTINA BIZARRO.
Per la gioia del palato una “cafeteria” che fa buonissimi “cachorri” vere spremute d’arancio.
Antonella si mette in comunicazione con il mondo attraverso“Internet” pubblicizzando anche l’evento della Mostra dal titolo:
“ Attraverso il diario di Carmelina io devo sempre ringraziare questa ragazza così gentile ! “
E’alla Biblioteca Municipal José Régio che incontriamo un’altra amica di Cidalia, insegnante anche lei di inglese che simpaticissima, ci bacia e ci abbraccia subito con un affettuoso saluto; la gente del Portogallo è così calorosa.
Sappiamo intanto che ha un bimbo di dieci anni ed una piccolina di appena due mesi.
Incomincio a navigare in superficie: La cultura di questo popolo caloroso, simpatico,aperto ( nei saluti usano ancora baciarsi !) religioso che ama ben tenere le “sue” chiese, santuari, che vive tra fiume e mare sempre pronto a partire per “ esplorar” che colora le case di azulejos che alla TV ha quattro canali e vede films in lingua originale inglese con sottotitoli in portoghese ( perché da loro non usa il doppiaggio)

Dopo l’avvento della Repubblica nel 1910 e del regime di Salazar, durato circa 40 anni,
nel 1974 è stato instaurato il regime democratico.
Dal 1986 il Portogallo è uno dei dodici stati membri della CE .
Con circa 800 Km. di lunghezza dal Nord al Sud ed un terzo di larghezza il territorio continentale ha una popolazione di circa undici milioni di abitanti.
Nelle isole Azzorre ed in quella di Madera vivono 500mila abitanti.

Simpaticissima ed affascinante la scoperta del MUSEU DAS RENDAS de bilros nella rua de S. Bento che ci permette di conoscere ed apprezzare la storia antichissima e quella più recente del merletto attraverso ogni tipo di decorazione usata per tappeti centrini, capi di abbigliamentoa quelli folkloristici a camicette da sogno agli abiti da sposa.

Nell’ ”Oficina” donne intente a lavorare con mille e più fili, a intrecciare ...al piano superiore esiste anche la scuola di merletto che funziona tutto l’anno e che conta 48 allieve, anche di 4 – 6 anni, così che quella antica e nobile arte non venga dimenticata e passi dalla esperienza di mani adulte a quelle ancora inesperte, ma promettenti verso il futuro, di giovani.

“ Conhecer o passado, preparar o futuro”
Si racconta che fino dal tempo delle caravelle ( lindas caravelas ) costruite sulla riva sinistra dell’Ave anche le donne partecipavano alle scoperte intessendo sogni di merletti e che Vila do Conde è il centro dei merletti più importante della nazione.

Mi affascina entrare in questo mondo delicatissimo, conoscerne gli utensilios usados pelas Rendilheiras, Almofada, Bilro Cavalete, Pique, Alfinete Agulha de arrastar i Pontos usados; dois pontes base: a “volta” o “ Meio ponto” a partir da qui è possivel formar novos pontos:os “sapinhos” o”crivo” os salientes ou a “ serrilha”

Vengono proiettate per noi le diapositive che vediamo con gli speciali occhiali attraverso cui appaiono tridimensionali le bellezze di Vila do Conde.

Ritorniamo tutte e cinque, Cidàlia, Antonella, io con Sara e Nadia nella Rua Antonio Josè Sousa Pereira perché, oggi c’è la possibilità d’incontrare la direttrice di questa straordinaria Biblioteca Municipal la D, Marta Miranda, tornata dalle ferie …, ma il gentilissimo bibliotecario informa che oggi non verrà.
Le lascio un messaggio scritto con la speranza di instaurare delle collaborazioni sia attraverso TURISMO NOTIZIE che l’Associazione del mio cuore “ Lib(e)ramente” che il fantastico gruppo AVIS, mineralogia e paleontologia di Scandicci che la mostra sul diario.

Di sera, la visita alla 25.a Feira nacional artesanato Vila do Conde “um pais que perde a Sua memoria, perde a sua alma” toccando il forte de S. Joao Baptista, costruzione militare del secolo XVII è cosi ricco di ” charm ” affacciato com’è sull’Oceano a quest’ora deserto con gli ombrelloni chiusi.
Intanto è arrivato Giulio l’impareggiabile Julio ed insieme andiamo a gustare al ristorante” CASA NOSTRA il più buon “ Bacalhau” della lunga serie con porzioni sorprendenti per proporzioni; due sole bastano ed avanzano per sei persone “ Bacalhau” accompagnate dalle ormai di moda patate lesse, arrosto, a purè, cipolle pomodori, tutte verdure della fertile terra portoghese

La passeggiata di notte ci rivela la bellezza di Vila do Conde tutta illuminata, la Cattedrale aperta, le abitazioni che si vanno addormentando lente sulle acque dell’Ave.


Sull’Oceano il vento solo padrone delle acque e della sabbia si diverte a muoverle per raccontare.
Um, dois, tres, quatro, cinco, seis, sete, oto, nove, des …. cem...mil.

Pòvoa de Varzim
La notte che fa perdere i contorni distinti e le luci che si accendono tutte stanno rendendo questa spiaggia incantevolissima, quanto mi piace girare intorno al grandioso monumento, di Pòvoa dove donne hanno in mano il “peixe”, poi al bar Lota, dove molte sono le foto in bianco e nero d’epoca che ci permettono di rivivere l’animosità al mercato del pesce, entriamo quasi correndo con in prima fila Sara e Nadia nel Casino, prima immergendoci nella fontana di fronte dai chiari spruzzi che sembrano cristalli.
Musica, luci..poi alla mostra del libro dove tante sono le case editrici qui rappresentate.
Sara si affascina per una collezione di giornalini di Topolino, Nadia per i simpatici librettini con giochi in lingua portoghese.
“ Portugal” come ti sento !
Ed intanto la conversazione di allarga con altre amiche di Cidàlia.

3 ° Azulejos dedicato ad Emilia Lopez alla sua simpatica famiglia e agli AGAPANTHOS.
Risaliamo il maestoso fiume Douro attraversando autostrade e paesaggi verdi sino ad Entre os rios, Marco de Canaveses.
Magrelos Laparico.
Per conoscere questa eccezionale amica di Cidalia Emilia Lopez e tutta la sua famiglia, il marito, due figlie veramente carine ( il figlio è partito per la Spagna) loro stanno trascorrendo alcuni giorni in questo luogo tra i monti, sospeso tra il fiume e il cielo nella foresta.
Sara e Nadia entusiaste della piscina e naturalmente di Vania e Rachele, le due splendide figlie di Emilia.
Una puntatina a Marco de Canaveses ci permette di scoprire, solo purtroppo dall’esterno la chiesa, ardita costruzione all’avanguardia bianca geometrica e le statue dedicate ai vigili del fuoco al lavoro realizzate da Emilia mi piacciono molto rivelano forza e delicatezza, capacità compositiva e tecnica.
Ritornate ci inoltriamo nella foresta raccogliendo “Agapanthos” (belli questi fiori dallo stelo alto e diritto che portano in cima nuvole di petali, se avessi potuto inventare dei fiori, così li avrei inventati) parlando dei nostri figli, e il desco ci riunisce di nuovo: Cidàlia, Antonella, la famiglia inglese ospite di Emilia e Sara e Nadia.
Il tempo non esiste, il tempo siamo noi, tanto l’armonia della conversazione a casa sua….

Guimaraes “azulejo di bellezza”, che splendido e suggestivo paese tutto qua è favola!
Basta toccarli con gli occhi, il parco del Duca di Braganca il castello che spazia nell’infinito, il mercatino all’ aperto, l’arrivo dei cavalli e delle carrozze.
Ogni strada racconta una fiaba, tante le luci, grandiosi addobbi di fiori, figure di santi San Francesco archi, volute, giochi da affascinare gli occhi, profumi, aria di festa in paese e nei cuori e naturalmente il pranzo al “ bacalhau” delizioso anche questo in un ristorante tipico molto familiare.
Nel pomeriggio il Brazilian folkgroup, la Samba travolgente—potrei innamorarmi qui … la maestosa Cattedrale i rintocchi delle campane …i bar, i ristoranti nella piazzetta di Guimaraes più bella del mondo dove ogni cosa sembra raccontarci di avventure lontane di paesi.
Mercatino per regalarti sogni di braccialetti, sogni di borse.

Due giorni a Porto
Dalla stazione ferroviaria di Trofa in treno raggiungiamo la “grande” Porto.
La stazione de comboio di S.Bento tutta coperta è una meraviglia; prima di lasciarti andare per la città t’imprigiona per lo charm dei suoi azulejos bianchi ed azzurri su ogni parete a raccontarci di storie quotidiane ed avventure della terra fertile e dei suoi frutti, di scoperte di uomini, di donne, di santi.
Rimarrei delle ore a cercare e ricercare su quelle piastrelle un particolare, un altro, un sogno, un disegno.
Cidàlia ci spiega che la tradizione degli azulejos risale alla presenza araba durante il Medioevo, essendo risolta in modo folgorante nel secolo XVI e che il termine deriva dalla parola araba “ al Zuleigh” che vuol dire pietra levigata.
Visitiamo la chiesa di San Francesco; l’interno è in stile barocco molto prezioso perché il legno nella sua arabescata architettura è tutto ricoperto d’oro.
Entrare nelle catacombe e pregare in ginocchio riconoscere le nostre piccolezze di fronte all’infinito.
Sentirmi un “pouco”regina al Palacio da Bolsa, nella rua Ferreira Borges proprietà e sede della Camera de Comercio e Industria do Porto, un bellissimo esempio architettonico in stile neo classico, da qui sono passati i principali statisti del XX secolo, monarchi presidenti della Repubblica, Primi Ministri.
Passeggiare per i quartieri tipici per giungere a Cais da Ribeira e mangiare al Restaurante Filha da Mae Preta in mezzo agli”azulejos” splendidi; alzare lo sguardo al cielo per ammirare questo grandioso ponte di ferro che riunisce due sponde del grande rio Douro.
Passano battelli, ” rabelos”, alcuni trasportano botti,altri imbandierati imbarcano turisti.
Mentre l’attraversiamo scopro sulle spallette vasi di fiori rossi, vivaci gerani …..ed eccola Vila Nova de Gaia con le sue cantine, musei.

Sandeman al largo Miguel Bombarda 3, Graham’s Calem nell’Av. Diego Leite 26, mi affascina la storia raccontata dalla guida Ivone Soares che brilla per simpatia e gentilezza.
Ruby Porto,Tawny Porto, White Porto, Vintage Porto.
La storia del vino in Portogallo che conosco per un incontro con L’Inghilterra che trovando molto costoso provvedersi di vino dalla Francia decisero di spostarsi verso, il Portogallo, ma dato che, durante il viaggio in mare il vino si alterava, dal secolo XVIII certi negozianti inglesi ebbero, l’idea di mescolare il vino della regione del Douro con acquavite a 75 gradi.
Nella zona Nord-Ovest del Portogallo regione del rinfrescante “Vino verde”, i vitigni sono coltivati non solo con il metodo tradizionale “ Enforcado” (arrampicandosi sugli alberi) ma anche in filari e pergolati.
Ad Est il rio Douro, assieme della stessa regione che attraversa e segna le montagne del Nord, dove per secoli si sono piantati i vigneti a terrazzo, formando una immensa scalinata naturale.
La regione del Douro è famosa per la produzione del vino di Porto, un vino dotato di intenso sapore quando è giovane e che si rende soave e vellutato con l’età il celebre “Vintage”!
Proviene anch’esso dalle coltivazioni a terrazzo della regione del Douro, portos (vini ) rossi e bianchi.
L’assaggio e l’ acquisto di “porto” è inevitabile.
Ivone ci spiega che Calem in greco vuol dire bello e ha dato il nome a Portogallo.
Qui potrei ubriacarmi !

La seconda giornata a Porto, donne per la strada che vendono “grembiulini”, alla scoperta del Mercado da Bolhao; fiori, fiori, pinte di ogni colore, io compro le calle azzurre, i miei fiori preferiti, borsette di paglia,vestiti, pesce, emozioni, profumi, odori, gioia per gli occhi; mi piace camminarci dentro tra esseri colorati di profumi, profumati profumati di colori: al piano superiore sulla scalinata, dominata dall’azulejo con il vino Porto.
“Gigantesca” la verdura, i frutti venduti.
Ci sediamo al tavolino per godere, all’alto delle coperture a pergola di ferro, del mercado delle voci, del calore di quel luogo, poi per le strade eleganti una puntatina al Cafè Majestic.
La cattedrale il chiostro dall’alto paesaggi della città.
Poi il trenino OFFLEY ci riporta per la città al Belvedere, alle caves per assaggiare il Porto , questa volta la guida è un attore; tanta la sua simpatia vicino alla stazione ferroviaria degli azulejos.
Nella rua Mouzinho da Silveria, il negozio Pascal che prendiamo d’assalto per il suoi asciughini, i suoi grembiulini e la tovaglietta bianca su cui è ricamato il “gallo di Barcelos”… e a Nadia la fanciulla giapponese che celebra il suo compleanno regala una rosa rossa.
Nadia si sa in Portogallo è usa a ricevere omaggio di fiori

Per qualcosa che la mente non può spiegare e solo il cuore sa.
Come vorrei raccontarti per a z u l e j o s.
Azulejo verde, per narrare delle pompose campagne che ostentano al cielo d’estate rigogliosi campi di granoturco, vigneti dai grandiosi pampini…, foreste di alti pini, di fiori di campo di quei meravigliosi agapanti che sui diritti steli portano in cima con leggiadria il “mondo”.

Desidero di attraversarli i tuoi rigogliosi campi per toccare le foglie e dei tuoi petali d’agapanto coprirmi, distendermi a terra sentendo le forze della tua fertilità, Portogallo.

Azulejo di merletto per rivederlo tutto il museo de Rendas de bilros a Vila de Conde e imparare qui quell’antica e nobile arte par fare il più bel vestito da sposa che si è mai visto.
Rimanere per ore nella Biblioteca Municipal Josè Regio per conoscere meglio i suoi letterati, i suoi pittori, la sua musica.

Azulejo azzurro per narrare dei tuoi colori: ” azul claro” nella luce del sole, azul escuro ”con la falce della luna, dell’ immenso oceano, profondo onda dopo onda che ha portato su “ lindas caravelas” il tuo popolo oltre, oltre gli orizzonti, per merito di Vasco de Gama; dei tuoi rios Ave, Douro, Tejo, navigi da “rabelos” carichi di vino, carichi di spezie, ho allora desiderato di bagnarmi in te, perché i tuoi azzurri restino sulla mia pelle, tra i miei capelli.

Azulejos del “Verde” del “Porto” per narrare dei tuoi vigneti delle rigogliose terrazze di pampini tra il Douro e i monti, immaginando il magico momento in cui il mosto – per causa di quella storia con commento con gli inglesi si unisce all’acquavite.
Vigneti, pampini, uva, botto, tini, caves, sapori di legno, di frutti di bosco; alzare il calice per sussurrarti la leggenda del “Galo de Barcelos” poi fuggire alla stazione di S. Bento della città di Porto per baciarti di fronte a quegli azulejos che raccontano fatti quotidiani, imprese di uomini e donne comuni di Re e di Santi.

Azulejo verde, azul rosso, amarelo, perché ho voglia diandare con te al Marcado do Bolhao dei fiori, del pesce “raccogliendo” i mazzetti di piccole calle azzurre per passare la notte al Bairro Alto di Lisboa nei tuoi ristoranti, nei tuoi bar, ascoltando il FADO

Azulejo di “pietre” par raccontare dei tuoi castelli, della magia di Guimaraes e di Sintra, paesaggi oltre la nebbia.torre di Belèm, Monastero dos Jerònimos, desiderando passare sui tuoi ponti con il corpo nel vento stringendo la tua mano senza sapere perché da Cais de Ribeira Vila nova de Gaia sul Douro, sulla riva sinistra dell’Ave dove costruivano le “caravellas”sul ponte Vasco de Gama sul ponte Salazar oggi denominata 25 Aprile

Azulejo de architettura per raccontare delle bellezze del tuo stile manuelino così ricco di elementi di ogni parte del globo terrestre e dal mare mentre gli esploratori ritornando raccontavano di “altre cose viste”… dei tuoi pilastri che si aprono a stella su volte.

Azulejo di sapore
di Marescos e di Bacalhau con patate, fagiolini, carote
dei tramezzini “Romeo e Giulietta”
affascinata dai tuoi uomini.
Sant’ Antonio ( da Padova)
Vasco de Gama
Salazar
Fernando Pessoa
Francesco Magellano
Luiz Vaz de Camoes
Marchese de Pombal

Azulejos per la piazza, per le strade percorse da automobili e treni tram, con le tue cabine bianche e rosse dal telefono le tue cassette postali simili a quelle inglesi per il tuo metropolitano toccarle tutte le tue 4 linee: nemmeno l ‘Oceano potrà cancellare un solo attimo vissuto con te perché io ora so il segreto de pasteis de Belèm  un velo di cannella, un velo di spezie per partire ancora alla scoperta di te.

Siamo approdate in Portogallo perché lì c’erano le amiche Cidàlia, Zina, Emilia.
E’ vero,da una pianta è difficile distinguere una città dalle altre: le persone però possono rendere quei luoghi desiderabili per quel qualcosa che solo il cuore sa.

           Obrigada

 

tua Ca r m e l i n a